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Giochi non proibiti

giovedì 14 Aprile, 2011 | di Francesco Grieco
Giochi non proibiti
Festival
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FilmForum Udine/Gorizia 5-14 aprile 2011

Ercole e Momo. Game Over
Non è un machinima Game Over, il fim di Federico Ercole e Alberto Momo presentato in anteprima presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.

Game Over è la scritta che compare al termine di ciascuno dei brevi episodi da cui è composta quest’opera, che si differenzia dai machinima (a cui a Milano l’anno scorso è stato dedicato il primo festival italiano), soprattutto perché aggiunge alle immagini tratte dai videogiochi sequenze di film veri e propri, come il celeberrimo Ordet di Dreyer, Il carretto fantasma di Sjöström, Yi Yi di Edward Yang.
Anche nelle puntate di Playtime, realizzate da Ercole e Momo, con Maicol Casale, per essere trasmesse su Rai4, il montaggio procedeva per analogie e contrapposizioni forti, salti bruschi ed ellissi. Come in Blob, la trasmissione curata, tra gli altri, da Enrico Ghezzi, con cui Ercole ha collaborato a Fuori Orario, sta sempre all’intelligenza di chi guarda cogliere il senso complessivo delle immagini e trovare un filo conduttore che le leghi, al di là delle affinità di natura estetica tra una sequenza e la successiva.
Lo spettatore di Game Over può abbandonarsi al flusso di immagini e provare a destreggiarsi tra lingua italiana e inglese, volti umani e digitali difficili da distinguere, cinema muto e Final Fantasy.
Alla proficua commistione tra i linguaggi dei diversi media, cinema e videogame, ma anche spot pubblicitari (il Pieuvre Armement realizzato per Metal Gear Solid 4), corrisponde sul piano tematico un’alternanza vita/morte, che si manifesta in particolare negli scenari desolati da guerra contemporanea, dove il confine tra la sopravvivenza e la fine dell’esistenza si fa più sottile. La guerra “diventa routine”, recita la voce off. La routine di un videogioco in cui gli scontri avvengono a distanza.
Sui titoli di coda Giulio Tremonti paragona la crisi economica a un videogame. Se perfino Tremonti nelle sue dichiarazioni parla di videogiochi, i tempi sembrano davvero maturi per vedere sugli schermi dei cinema italiani film come questo, in cui nuove e vecchie forme audiovisive si fondono efficacemente.

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