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Four More Years

sabato 30 Aprile, 2011 | di Matteo Nicola Bottino
Four More Years
Festival
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26° Torino GLBT Film Festival, 28 aprile – 4 maggio 2011

Politica, sesso, bugie e coming out
“E adesso cosa succede?”, “E adesso cosa facciamo?”. Sono questi i dubbi esistenziali che ossessionano David Holst, protagonista di Four More Years (Fyra år till), divertente e romantica commedia gay svedese che ha inaugurato il 26° Torino GLBT Film Festival (28 aprile – 4 maggio 2011).

Leader quarantenne del partito liberale, David è appena stato sconfitto alle elezioni presidenziali nonostante tutti i sondaggi pre-elettorali lo dessero per vincente. Deluso, demotivato e rassegnato a dover affrontare altri quattro anni mediacritica_four_more_years_290all’opposizione, incontra per caso nei corridoi del Parlamento Martin, giovane promessa dichiaratamente gay del rivale partito socialdemocratico, e, altrettanto casualmente, scopre con grande stupore e incredulità di essere sessualmente attratto da lui. Tra i due inizia così un’appassionata relazione clandestina che, se venisse alla luce, rischierebbe di distruggere per sempre le rispettive carriere politiche, oltre al matrimonio di David.
Sesso, politica e scoperta della propria omosessualità si mescolano in questa brillante commedia  degli equivoci, scritta e diretta dall’attrice Tova Magnusson. A rendere particolarmente originale, spassosa e attuale quella che altrimenti sarebbe stata solo l’ennesima storia di coming out è proprio l’ambientazione nel mondo della politica. Immaginate quale enorme polemica e scandalo scatenerebbe la scoperta di una relazione omosessuale clandestina tra i principali esponenti dei due maggiori schieramenti politici italiani…anzi, meglio non pensarci, l’idea di una storia d’amore tra Berlusconi e Bersani potrebbe essere il soggetto ideale per un horror, più che per una commedia.
Four More Years ha il merito di parlare dell’omosessualità con grande leggerezza, ironia e delicatezza, senza mai (s)cadere nella macchietta, né tanto meno nella volgarità, sbeffeggiando con intelligenza lo stereotipo del politico vanesio, impreparato, pronto a tradire i propri ideali politici ed etici per interesse e convenienza, letteralmente perso senza l’aiuto di collaboratori tuttofare simili a badanti e ghostwriter che scrivono per lui tutti i discorsi. La Magnusson dimostra di avere molta cura nel tratteggiare anche i personaggi minori, di contorno, come la madre di David, severa conservatrice, di religione battista ma, come tutti i veri bigotti, dalla doppia morale, o il padre comunista e fieramente libertino di Martin, entrambi protagonisti di alcune tra le sequenze più divertenti del film. La regista/sceneggiatrice/attrice interpreta inoltre il ruolo di Fia, la moglie di David, algida, autoritaria e al tempo stesso materna, che non soffre quando scopre l’infedeltà del marito perché già da tempo aveva capito la sua vera natura. Sua è anche una delle battute più belle del film ovvero la teoria secondo la quale per rimorchiare un socialdemocratico bisogna indossare tailleur e filo di perle, per un liberale bisogna vestirsi e truccarsi come una battona di periferia mentre per un democristiano, gente semplice di campagna, basta farsi una doccia e avere dieci dita. Proprio il suo personaggio si rivelerà decisivo per arrivare a un happy end forse un po’ scontato ma decisamente liberatorio, che conferma la tendenza del cinema a tematica GLBT degli ultimi anni a dare finalmente una prospettiva di benessere e felicità ai propri protagonisti, per troppi anni dipinti come persone sofferenti, irrisolte, quando non addirittura morenti per qualche malattia o incidente.
Peccato solo che simili film non ottengano quasi mai una degna distribuzione nel nostro Paese mentre una pellicola sottilmente eteronormativa e conservatrice come I ragazzi stanno bene riscuota un successo di pubblico e critica pressoché unanime, oltre ad accumulare premi e nomination prestigiose.

Four More Years [Fyra år till, Svezia 2010] REGIA Tova Magnusson-Norling.
CAST Björn Kjellman, Eric Ericson, Tova Magnusson-Norling, André Wickström, Sten Ljunggren.
SCENEGGIATURA Wilhelm Behrman. FOTOGRAFIA Trolle Davidson, Victor Davidson.
Commedia, durata 87 minuti.

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