Mutazioni tra cinema e fumetto
Solo pochi mesi dividono le uscite di due film molto lontani ma allo stesso tempo anche simili: Kick-Ass e X-Men: l’inizio. La connessione tra i due viene naturale dato che il regista è lo stesso: Matthew Vaughn. Il confronto ancora più spontaneo se si pensa a agli elementi salienti delle due pellicole.
Il primo rappresentava, come nella graphic novel da cui è tratto, l’inadeguatezza della figura del supereroe nel mondo. Nell’ultimo capitolo della saga di X-Men – in questo caso è un prequel in cui si racconta l’inizio e la fine dell’amicizia tra il Professor X e Magneto – vediamo la nascita dell’Accademia che diventerà il punto d’aggregazione per tutti i mutanti.
I due film in questione sembrano essere estremamente diversi tra loro, uno mette al centro la crisi della figura del supereroe all’interno di un mondo finzionale, l’altro invece regala nuova linfa a una delle serie fumettistiche più fortunate. Ma ciò che accomuna tutti i personaggi messi in scena da Vaughn è la presa della coscienza di sé: i paladini della giustizia di Kick-Ass si rendono conto che il ruolo a cui ambiscono non è il loro, non si può combattere il male indossando solamente una tutina aderente. Per i mutanti di X-Men la diffidenza da parte del mondo nei loro confronti li porta a essere violenti, cinici e spesso anche autodistruttivi, emarginati dalla società che non li accoglie. Per superare questa condizione bisogna prima di tutto accettare il proprio essere, l’aspetto e i poteri non devono rappresentare più un limite ma qualcosa di cui andarne fieri.
Vaughn in entrambe le pellicole dimostra di saper combinare linguaggi diversi con forte senso di continuità ed efficacia. Due sequenze in particolare sottolineano l’intermedialità dei due film in cui l’estetica del fumetto si fonde con il linguaggio cinematografico. In Kick-Ass ci viene rivelato il passato di Big Daddy e Hit Girl con la cinepresa che entra letteralmente dentro le tavole di un fumetto, grazie alla computer graphic che simula il tratto disegnato.
In X-Men: L’inizio il training dei vari mutanti all’interno della scuola, e quindi la presa di coscienza dei loro poteri, è sottolineata da un montaggio che fa largo uso di splitscreen sdoppiando l’azione all’interno della stessa immagine; chiaro riferimento alle strisce dei comics.
In entrambi i film l’utilizzo di queste particolari tecniche sembra quasi donare spessore e unità necessari ai personaggi affinché non rimangano semplici emuli delle loro versioni cartacee, ma che, al contrario, prendano nuova forma nell’immagine in movimento.
X-Men: L’inizio [X-Men: First Class, USA 2011] REGIA Matthew Vaughn.
CAST James McAvoy, Michael Fassbender, Rose Byrne, Jennifer Lawrence, January Jones, Kevin Bacon, Nicholas Hoult.
SCENEGGIATURA Ashley Miller, Zack Stentz, Jane Goldman, Matthew Vaughn. FOTOGRAFIA John Mathieson. MUSICHE Henry Jackman.
Azione/Fantascienza, durata 132 minuti.