Raimovie – martedì 5 ottobre 21.00
AUSTRALIA, 2008
Natura orribile
La natura esiste da prima di noi, alcuni animali esistono da prima di noi, se un ospite inizia a comportarsi male a casa tua giustamente ti arrabbi: è su questi tre principi che si basa Long Weekend l’horror-ecologista australiano trasmesso da RaiMovie nella rassegna dei film in lingua originale.
Peter (James Caviezel) e Carla (Claudia Karvan) sono sposati da alcuni anni e il loro matrimonio è pieno di crepe, per rinsavire il loro rapporto decidono di passare un weekend insieme a degli amici in campeggio in una spiaggia remota e poco frequentata. Il tragitto verso il luogo scelto sarà più difficile del previsto e una volta arrivati, dopo il forfait degli amici, i due, irrispettosi della natura e degli animali circostanti, si ritroveranno a vivere un incubo senza via di uscita causato dall’ira della natura stessa. Il taglio ecologista dato alla pellicola è uno dei pochi spunti interessanti, il lato horror è rappresentato dai rumori sinistri e dagli “strani” animali che popolano la spiaggia deserta, ci si aspetta più di quello che alla fine succede. Momenti di inverosimiglianza si alternano a una caratterizzazione dei personaggi tagliata con l’accetta, un peccato perché entrambi gli attori reggono da soli sulle loro spalle l’intero film, però sono stereotipati e le loro scene sembrano prese dal manuale del perfetto film di paura risultando così banali. A tratti ci sono momenti di vera angoscia che però inutilmente sono fini a se stessi, la parti peggiori sono quelle dei battibecchi tra i due coniugi. La struttura psicologica è banale: il personaggio di Caviezel alterna momenti in cui è educato e ama tantissimo la moglie ad altri in cui si comporta da tamarro violento e deturpa la natura circostante, e questa struttura ciclica è presente in tutta la pellicola. Elementi che sporcano un film che poteva essere più curioso, anche perché alcuni momenti chiave del film (gli attacchi marini e il cadavere di dugongo spiaggiato che comincia a combinare strane cose) sono genuinamente perturbanti ma si tratta di poca cosa. Scontata anche la parte finale con l’inevitabile discesa nell’inferno della natura, dove una delle battute di Carla riassume la tesi del concetto di causa-effetto del film: “La natura non è bella, è orribile!”…