Ca’ Foscari Short Film Festival 2, Venezia 28-31 marzo 2012
Diffusione virale
Di tutti gli eventi del Ca’ Foscari Short Film Festival, Videotraces – Viral Competition è sicuramente il più originale e innovativo, quello che più di tutti ha saputo caratterizzare questa seconda edizione del festival universitario veneziano.
Un festival che mira a far emergere giovani film-maker provenienti da scuole di cinema di tutto il mondo e Viral Competition è perfettamente in linea con questo obiettivo. Il punto di partenza da cui si è svolto l’evento, in un workshop dedicatogli nel pomeriggio di venerdì 30 coordinato da Valentina Re con la collaborazione di alcune studentesse, è stato la realizzazione di video-tracce, embrioni di racconto necessari a generare nuovi processi creativi, di 30 secondi senza dialoghi da parte di chiunque si volesse cimentare nelle vesti di film-maker. Tre le possibili tematiche da sviluppare: “reinventare le immagini”, “il nudo degli oggetti” e “rifiuti”. Per il resto, assoluta libertà ai partecipanti anche per quanto riguarda la tecnologia con cui lavorare. Dieci i lavori selezionati che sono stati proiettati durante il workshop ma prima alcuni ospiti hanno esplicato alcuni esempi di “diffusione virale”. Paolo Davanzo e Lisa Marr, creatori di Echo Park Film Centre di Los Angeles, hanno presentato il loro progetto: un’alternativa al cinema hollywoodiano, dedicata alla comunicazione e diffusione della settima arte fra la gente in contesti estranei alla normale fruizione cinematografica. La loro idea più originale è sicuramente il Cinebus che riporta indubbiamente ai pionieri del cinema, quando gli spettacoli cinematografici erano ambulanti. Daniele Lunghini, regista di film d’animazione, ha mostrato, invece, tre video che paradossalmente si presentano come non-virali. In seguito alla proiezione delle dieci video-tracce, lavori di alta qualità e originalità in cui ogni realizzatore ha sviluppato le tre tematiche iniziali facendone emergere anche delle altre, i giovani film-maker (tutti poco più che ventenni) hanno avuto l’occasione di discutere il loro lavoro spiegandone l’idea di partenza e la tecnologia utilizzata. Ne è emerso che molti di loro non sono abitualmente dei film-maker ma che, vista l’occasione, hanno deciso di cimentarvisi. I vincitori sono Francesco Del Zotto e Michelangelo Zoppini con la video-traccia Old Habits of my Friend Junky sulla tematica dei rifiuti. Colpisce l’ironia, ma anche l’amarezza con cui i due ragazzi trattano un argomento tanto attuale: un sacchetto della spazzatura viene portato a spasso dal suo padrone come fosse un cane e, infine, abbandonato. Se il workshop così si è concluso, non si può dire lo stesso per la Viral Competition dato che si è trattato una prima tappa. Infatti, le dieci video-tracce verranno inserite in una piattaforma online e la vincitrice sarà lo spunto per una nuova serie di cortometraggi in modo da “contagiare” ulteriori film-maker. Un evento quindi che prosegue potenzialmente all’infinito nel vero senso della comunicazione virale che ha proprio lo scopo di diffondere qualcosa coinvolgendo il maggior numero di persone possibili, senza prevederne gli sviluppi. È positivo che un festival universitario dia spazio ai giovani che altrimenti non otterrebbero visibilità e che con Viral Competition, vista la continua interazione fra cinema e web, si lavori perfettamente in linea con quelle che sono le nuove tendenze del post-cinema.