12° SciencePlusFiction – Festival della Fantascienza, 5-9 dicembre 2012, Trieste
Love is in the… ass
Tra i cortometraggi presentati all’interno della sezione “Fantastic Shorts” all’ultima edizione del Festival della Fantascienza di Trieste, quello che probabilmente resterà vivido nella memoria degli spettatori è l’ultimo lavoro di Federico Scargiali, Creature from the Back Lagoon. “Back”, non “black”, e bastano poche parole sulla trama per comprenderne il significato.
La storia è quella di un uomo che si risveglia nudo nel suo appartamento, probabilmente reduce da una sbronza colossale. Confuso e in preda ad un’amnesia totale, il ragazzo in breve scopre che i crampi di cui è vittima non corrispondono ad un bisogno fisiologico, ma alla presenza di un ospite indesiderato nel suo corpo. A questo punto, invece di intraprendere la via dell’horror e/o dello splatter, Creature segue l’inaspettata strada del grottesco, virando verso la commedia romantica. Già in precedenza con Scusa amore e The Clown and the Mirror l’autore friulano ci aveva abituati ad opere irriverenti e paradossali, palesando un’originalità non tanto di contenuti quanto di svolgimento. All’interno di un immaginario fantascientifico oltremodo saturo, corti di pregevolissima fattura quali The Gate (Matt Westrup), Sleepworking (Gavin Williams) e Tears of Steel (Ian Hubert) colpiscono sul momento ma non raccontano nulla di nuovo, tra riferimenti a realtà parallele in stile Matrix, deformazioni umane che minacciano la specie e astronavi/robot/sfondi post-apocalittici che oramai conosciamo fin troppo bene. Facendo di necessità virtù Scargiali affonda le mani nell’artigianato anni ’80 (grazie anche all’eccellente puppeteering di Maresca Gambino), sfrutta il citazionismo quasi fosse un omaggio all’universo cinematografico che ne ha formato la coscienza critica e compie il passo più importante, quello che lo porta ad una maggiore consapevolezza del proprio lavoro: non si prende sul serio. Come per i primi indimenticati weirdo movies di Peter Jackson e Sam Raimi, Scargiali se ne frega. E vince perché narra qualcosa di non omologato, di “malato” ma al contempo assolutamente divertente. In Italia per frequentare l’horror e la fantascienza occorre o chiamarsi Dario Argento (e continuare a girare come fossimo ancora negli anni ’70) o Federico Zampaglione (e provenire da altri mondi artistici senza le minime credenziali). Altrimenti, si dice, nessuno vuole misurarsi col cinema di genere. Figuriamoci se di matrice orrorifica. Ma i giovani registi che girano a budget zero e ottengono buoni risultati (Creature from the Back Lagoon è arrivato secondo, sconfitto solo dall’irraggiungibile francese Employé du mois: un risultato clamoroso) ci sono. Basta saperli cercare.
Creature from the Back Lagoon [Italia 2012] REGIA Federico Scargiali.
CAST Francesco Roder, Karolina Cernic, Fulvio Falzarano.
SCENEGGIATURA Federico Scargiali. FOTOGRAFIA Federico Scargiali. MUSICA Philip Zen.
Commedia/Fantascienza, durata 15 minuti.