Trieste Film Festival, 17-23 gennaio 2013, Trieste
Vita, a noi!
Alla presenza del regista in sala, si è tenuta al Trieste Film Festival l’anteprima italiana del nuovo film di Marian Crisan, Rocker.
Già premiato a Cannes per il corto Megatron e a Locarno con il Premio della Giuria per la sua opera prima, Morgen, Crisan ci introduce in un mondo dove è la sofferenza a dominare. Victor, un rocker sulla quarantina, è pronto a fare qualsiasi cosa per suo figlio, Florin, tossicodipendente: rubare un paio di sci, rischiare di perdere il lavoro, ma soprattutto aiutare il figlio e la sua rock band a preparare il loro prossimo concerto dal vivo. Tutto questo, però, rischia di sopraffarlo. Ambientato in Romania, in una cittadina di provincia tutta innevata, il film sembra distaccarsi dal colore bianco della neve, quasi indicasse quella purezza e limpidezza che manca ai protagonisti. Victor si lascia trasportare in un universo parallelo dove la ragione viene accantonata per lasciarsi comandare da avvenimenti più grandi di lui. Anche perché è lo stesso regista ad affermare che il “tema trattato è difficile, e sicuramente non racconta la verità assoluta, ma solamente un’esplorazione”. Un’esplorazione che ci porta nel mondo di Florin, della droga, del rock, ma soprattutto nel rapporto padre-figlio. Un rapporto costellato dalla difficoltà di parlare, comunicare, capirsi, e con la sola musica che fa da collante. Eppure sembrano così vicini, così uniti, quasi come due fratelli che non hanno bisogno di dimostrazioni d’affetto per sapere che ci sono l’uno per l’altro. Crisan tratta il tutto con la semplicità e la delicatezza necessari affinché il tema trattato non risulti mai banale o scontato. I dialoghi non sono molti, e spesso correlati da parolacce, ma proprio per questo quello che traspare è l’interiorità di Victor, la sua paura di affrontare la vita, di viverla. È come se avesse una forza interiore che affronta tutti i problemi al posto suo. Vuole fare tutto, ma si ritrova con niente. E soprattutto non riesce ad impedire al figlio di drogarsi, anzi, lo aiuta pure. Due mondi, all’apparenza diversi, che però si completano e vanno avanti insieme. Il rock, poi, è come se rappresentasse quella casa, quella pace, di cui hanno bisogno. Sulle note anche di Smoke on the water e Money for Nothing, la musica sembra rappresentare una via di fuga, una liberazione, sia per Victor che per Florin. Perché, nonostante tutto, pregare non basta.
Rocker [Id., Romania/Francia/Germania 2012], REGIA Marian Crisan.
CAST Dan Chiorean, Alin State, Crina Semciuc, Razvan Corneci, Alexandru Aron.
SCENEGGIATURA M. Crisan. FOTOGRAFIA Tudor Mircea. MUSICHE Mihai Bogos.
Drammatico, durata 91 minuti.