INEDITO – GIAPPONE 2011
Ad ogni morte di papa
Kôki Mitani, pluripremiato regista e sceneggiatore giapponese prevalentemente di commedie per grande e piccolo schermo, con Once in a blue moon conferma il suo talento confezionando un prodotto nel suo stile, arricchito da bei momenti comici e da un importante cast, ma privo di un’idea davvero innovativa alle spalle.
La vicenda del(la) giovane (avvocato) di buona volontà, ma talmente nerd da ricevere un ultimatum dal principale, una missione quasi impossibile per salvare la propria carriera (scagionare un accusato di omicidio dichiaratosi innocente per una paralisi nel sonno provocata dal fantasma di un samurai), non spicca certo per originalità: basti pensare – in chiave decisamente più demenzial-catastrofica – alle commedie di o con Jerry Lewis. Ma quando la protagonista Emi riesce a rintracciare il fantasma del guerriero Rokubei Sarashina e a convincerlo a presentarsi in tribunale, il film trova nuova linfa e l’occasione per dare il meglio di sé. Certo, i punti deboli restano e si vedono: alcuni passaggi narrativi poco convincenti, la parte giudiziaria tirata troppo per le lunghe e la durata complessiva decisamente eccessiva rallentano e indeboliscono il ritmo comico alla base del film. Ma mischiando commedia, dramma, poliziesco e fantasy, questa sorta di pastiche riesce comunque a coinvolgere e divertire, anche e soprattutto per i vari subpolt che si diramano dalla vicenda principale offrendo l’occasione ai tanti attori noti di spalleggiarsi negli sketch che si susseguono nei numerosi colpi si scena che portano al finale “a tono”. “La verità non è solo quella che si vede!” In questa battuta pronunciata dallo spirito del guerriero è racchiuso il senso del film: un invito a non fermarsi alle apparenze, ma andarvi oltre per trovare le risposte che si stanno cercando, fuori e dentro di sé, anche se questo vuol dire mettere in gioco la propria reputazione e la propria credibilità davanti agli altri, come Emi, una delle poche in grado di vedere e sentire lo spettro e che dovrà convincere giudice, giuria e prossimi dell’autenticità delle proprie affermazioni. Nonostante i limiti evidenti e un messaggio alquanto usato, il film comunque non è “da buttare”: alcune trovate comiche e il notevole successo di pubblico ottenuto fanno pensare che – parafrasando il titolo originale – una volta ogni tanto un intelligente divertissement d’autore è ben gradito.
A Ghost of a Chance/Once in a Blue Moon [Sutekina kanashibari, Giappone 2011] REGIA Kôki Mitani.
CAST Eri Fukatsu, Toshiyuki Nishida, Hiroshi Abe, KAN, Yuko Takeuchi, Takashi Kobayashi.
SCENEGGIATURA Kôki Mitani. FOTOGRAFIA Hideo Yamamoto. MUSICHE Kiyoko Ogino.
Commedia, durata 142 minuti.