adidas nmd city sock adidas nmd city sock adidas nmd city sock gum pack release date info adidas NMD R1 Trail adidas nmd city sock gum soles adidas nmd city sock gum pack adidas nmd city sock nmd city sock primeknit core blacklush blue adidas nmd city sock black gum where to buy adidas nmd city sock winter wool adidas nmd city sock primeknit s79150 core black adidas nmd city sock core black adidas nmd primeknit city sock black adidas nmd city sock core black lush blue release date adidas NMD R1 PK adidas nmd chukka receives og colorway NMD City Sock PK adidas nmd chukka 2 adidas NMD R1 Triple Black comparing og adidas nmd r1 nmd chukka

In questo numero

Un anno di cinema e salotto

sabato 20 Dicembre, 2014 | di Daniel Paone
Un anno di cinema e salotto
Editoriale
0

Come archiviare il 2014? Stando al box office non è stata un’annata indimenticabile. Manca ancora la settimana più importante per verificare gli incassi ma difficilmente si chiuderà con cifre esorbitanti. Il cinema americano ha faticato, quello europeo ha prodotto più di quanto sia riuscito a mettere sul mercato e anche qui da noi, nonostante una stagione vivace e il puntuale arrivo dei cinepanettoni, non si prevedono botti di fine anno come successe con Zalone. Né sarà facile vincere un altro Oscar: “cercheremo di non sfigurare” ha risposto laconico Virzì alla notizia della nomination.

Con poco più di un colpo (di coda), il 2013 era stato molto positivo per il cinema italiano. Il 2014 non sfigura, non è drammatico, ma non sembra aver risolto le problematiche che l’industria cinematografica si porta dietro da un po’. Quelle più evidenti, in tempo di classifiche, sono i ritardi e le scelte della distribuzione. Per fare un esempio, nell’elenco dei 25 migliori film del 2013, stilato l’anno scorso da un popolare sito di critica cinematografica, ben 14 titoli non erano usciti nelle sale italiane. Peggio ancora le serie TV. Ne abbiamo vista qualcuna in contemporanea (o quasi) col paese di produzione solo di fronte ad un successo planetario, ma delle altre cento ne sono arrivate meno di un terzo e, salvo rare eccezioni, mentre altrove era già in corso la season finale.

editoriale2Incuranti di spettatori appassionati che da tempo hanno cambiato abitudini, da una parte, programmazione e strategie di mercato non aiutano a frequentare le sale, dall’altra i poco dinamici servizi on demand non sono un’alternativa per chi, pur volendosi comportare legalmente, rivendica il diritto alla visione nel consumo domestico. La mancata rapidità nella distribuzione è di conseguenza ingigantita dalla concorrenza illegale o semi-legalizzata. Basti pensare all’ambiguità di Youtube, ormai pieno di film completi, o alla rinnovata prosperità dei siti che permettono visioni in streaming che – a dispetto di ogni battaglia persa in tribunale – trovano puntualmente un nuovo hosting da cui ripartire. Ma il dato che dovrebbe preoccupare davvero (o per lo meno far aprire gli occhi a chi non vede altro che pirateria) è la sempre più alta sinergia e specializzazione tra i cultori del file-sharing. Negli ultimi due anni, in maniera esponenziale, i Robin Hood della rete si sono dimostrati più efficienti nel confezionare film di qualità eccellente a basso bit-rate mentre una comunità altrettanto organizzata, con precisi standard lavorativi, li ha coadiuvati sfornando sottotitoli in tutte le lingue, curati nei minimi dettagli (dalle canzoni al testo per non udenti). Il più celebre nemico degli studios, il torrent, ha lasciato il “mulo” e, grazie alla fibra ottica e alla stabilità dei nuovi ADSL, viaggia velocissimo mettendosi a disposizione “appena possibile” (ASAP è la firma di un noto ripper). E se prima sfamava solo i poveri, con versioni pressoché incommestibili (le CAM, da telecamere amatoriali), oggi sazia la gola cinefila di chi vuole fruire il prodotto filmico come avverrebbe in un futuristico 2014 sognato negli anni Novanta: senza limiti e al tempo di un click; svincolato dalle scelte di distribuzione e doppiaggio; in alta risoluzione anche a casa, dove l’home theater, non più cosa da ricchi, permette di replicare l’esperienza cinematografica (persino il 3d è migliore) comodamente in salotto.
Sono i focolai di una piccola rivoluzione già in atto, diretta conseguenza dell’espansione della banda larga. Non è più una questione di gratis vs. a pagamento. Lo abbiamo scritto tante volte, molte delle persone che scaricano dal web sono poi le sole ad andare spesso al cinema durante la settimana, a partecipare ai festival, a comprare più materiale audiovisivo. Piuttosto che tentare di racimolare il malloppo stagionale nella settimana natalizia e maledire i pirati, un buon proposito per il 2015 potrebbe essere quello di guardare in modo diverso questo mondo in evoluzione e investire su chi il cinema lo ama, disperatamente, tutto l’anno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

adidas yeezy boost 350 turtle dove transcends sneakers adidas yeezy 350 boost turtle dove restock re release adidas yeezy 350 boost black release date yeezy 350 boost low yeezy boost 350 pirate black yeezy boost 350 low adidas yeezy boost 350 v2 black white yeezy boost 350 moonrock adidas yeezy 350 boost moonrock release date moonrock yeezy 350 boost legit real fake on foot look adidas yeezy boost 350 oxford tan adidas yeezy boost 350 v2 zebra another look adidas yeezy boost 350 oxford tan even more images yeezy 350 moonrock release date adidas yeezy 350 boost black adidas yeezy 350 boost low heres where you can cop the black adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost 10 reasons why the adidas yeezy 350 boost will sell out instantly