Piccoli mostri crescono (o forse no)
Terreno fertile per spin-off e seguiti, Hotel Transylvania riparte da dove aveva finito: la giovane vampira Mavis (125 anni!) convola a giuste nozze con l’umano sciroccato Johnny, capitato per caso nella magione del Conte Dracula. Quali saranno le nuove macabre avventure che l’inedita coppia vivrà, considerando l’ingombrante presenza “mortifera” di mummie, zombi e lupi mannari?
A grandi falcate i primi venti minuti di questo sequel girato sempre da Genndy Tartakovsky si mangiano ogni tappa prevedibile: Mavis che diventerà mamma, il primo anno di vita del piccolo Dennis, gli inevitabili dubbi sulla sua natura (è uomo o vampiro?). Diciamocelo: all’uscita nel 2012 del primo Hotel Transylvania abbiamo gridato al piccolo miracolo, perché abbiamo voluto credere che esistesse una valida alternativa al duopolio formato da Pixar e DreamWorks Animation. L’animazione spigolosa, la tematica “obliqua” (perfettamente calibrata per soddisfare adulti e bambini) e l’indipendenza del prodotto: tutto ha contribuito ad alimentare l’hype nei confronti di un cartoon sovversivo e persino iconoclasta, premiato con la candidatura ai Golden Globe. Bastano pochi sketch per capire che, purtroppo, la nuova avventura è clamorosamente rientrata nei ranghi dell’omologazione. In Hotel Transylvania 2 – che avrebbe dovuto cambiare titolo, visto che il “resort per mostri” gestito da Dracula non ha più alcuna funzione narrativa – siamo dalle parti della commedia familista, con un vorticoso e forzato cambio di target (la visione è indicata praticamente solo ad una platea di decenni) che si rimangia quanto promesso nell’episodio originario. Non è un problema in sé, se solo non ci fosse appunto un precedente con cui imbastire un confronto. La sceneggiatura – scritta a quattro mani da Robert Smigel e da Adam Sandler, ed ecco forse svelato il motivo di cotanto impoverimento – si muove banalmente fra ripetizione estenuante di gag decontestualizzate in stile Griffin (il bluetooth presente ad una festa) e parentesi musicali/giocose per riempire il minutaggio, non funzionali al prosieguo della storia. Il passo indietro è palese anche nei confronti dei personaggi, ridotti a figurine bidimensionali e caratterialmente involute (un delitto, se si pensa ad esempio alla forza in potenza del lupo mannaro stressato Wayne). Si avverte, in poche parole, la sensazione da “sfruttamento intensivo” del franchise, confermata da un lato dal presunto abbandono da parte di Tartakovsky (che ha dichiarato di non aver più nulla da dare al progetto) e dall’altro dalla già decisa produzione di una serie tv, messa in cantiere a partire dal 2017. Ci resta, romanticamente e utopicamente, una speranza: che le ambizioni di un regista così promettente possano trovare nuovi e nuovamente poco standardizzati sbocchi.
Hotel Transylvania 2 [id., USA 2015] REGIA Genndy Tartakovsky.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Adam Sandler, Selena Gomez, Steve Buscemi, Mel Brooks.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Paolo Villaggio, Mino Caprio.
SCENEGGIATURA Adam Sandler, Robert Smigel. MUSICHE Mark Mothersbaugh.
Animazione, durata 89 minuti.