SPECIALE NUOVO CINEMA SPAGNOLO
Uno schiaffo li seppellirà
La storia del duo comico Nino e Bruno si intreccia con vent’anni difficili per la Spagna: dagli inizi nel 1972, attraverso il passaggio dalla dittatura alla democrazia, fino alla fama e alla ricchezza negli anni Ottanta. Il colpo di genio comico della coppia è un semplice schiaffo in faccia, gesto ripetibile di ostilità e sopraffazione che rimane impunito: un oltraggio a una faccia inespressiva che non reagisce, in cui riversare tutte le piccole e grandi frustrazioni quotidiane, una collisione tra opposizioni elementari, il furbo e il tonto, il bello e il brutto, il sagace e il timido.
Il problema è che si tratta di un gesto unidirezionale, sempre dal primo al secondo termine della coppia: è infatti la presa di coscienza della disparità a innalzare lo scontro, e la violenza diventa, come spesso nei film di de la Iglesia, parte integrante di un legame indissolubile, l’altra faccia della complicità, il fondamento di una connessione profonda che non può esistere senza ossessione morbosa. Nonostante l’ambientazione, in Muertos de risa la politica resta sullo sfondo, ma inevitabilmente emerge una traccia socio-culturale attraverso la rappresentazione della televisione nazionale, emanazione del pensiero unico, in cui si intravede una dialettica tra l’offerta di un consumo leggero, basilare e popolare, e il desiderio di disimpegno rispetto alla pesantezza dei tempi. In una Spagna delineata attraverso direttrici ora semi-realistiche, ora grottesche, la televisione si pone come spazio della realtà: da un lato le scenografie e i programmi citati riportano fedelmente in vita l’estetica dell’epoca, dall’altro essa diventa spazio storico mediato, attraverso filmati d’archivio, personaggi pubblici che interpretano loro stessi, e infine inserti alla Forrest Gump in cui Nino e Bruno sono letteralmente innestati all’interno di riprese reali. Nel contatto con la Storia spicca sempre l’egocentrismo del duo rispetto al mondo che li circonda: significativa in tal senso la sequenza del tentativo di colpo di Stato in diretta tv del colonnello Tejero, di cui Bruno e Nino nemmeno si accorgono, impegnati a darsele di santa ragione. L’unico altro che Bruno e Nino riconoscono è l’altro reciproco, Nino per Bruno e Bruno per Nino; e la sola relazione possibile tra loro è aggressiva derivazione di quel primo schiaffo, che non può fare altro che degenerare in un’ultima celebrazione televisiva, con cui de la Iglesia termina la storia e l’epoca scura che con certa televisione andava a braccetto.
Muertos de risa – Morti dal ridere [Muertos de risa, Spagna 1999] REGIA Álex de la Iglesia.
CAST Santiago Segura, José Miguel Monzón (El Gran Wyoming), Álex Angulo (Julián), Carla Hidalgo.
SCENEGGIATURA Álex de la Iglesia, Jorge Guerricaechevarría. FOTOGRAFIA Flavio Martínez Labiano. MUSICHE Roque Baños.
Commedia, durata 113 minuti.