SPECIALE NUOVO CINEMA SPAGNOLO
Lo spazio dell’orrore
Un’emergenza notturna, proprio quello di cui avevano bisogno Angela e il suo cameraman per l’episodio dedicato a un gruppo di pompieri. E allora via a sfrecciare nella notte per raggiungere il condominio in cui è stata segnalata l’emergenza. C’è un però, i due reporter scopriranno che la chiamata è molto particolare: uno strano morbo si è diffuso tra i condomini, un’infezione che li rende aggressivi, anche dopo esser stati uccisi… insomma, zombie. L’inferno in una palazzina, e la situazione peggiorerà non appena il palazzo verrà messo in quarantena, isolando i sopravvissuti al suo interno.
Rec, diretto da due dei più fortunati registi spagnoli dell’ultimo ventennio, Paco Plaza e Jaume Balagueró, parte da un’idea semplice, realizzare uno zombie movie con la tecnica del finto found footage. Stilema estetico che con l’horror ha trovato terreno fertile, da The Blair Witch Project in poi, in particolar modo grazie alla vicinanza del punto di vista spettatoriale con quello filmico. Ma Rec, nonostante la moltitudine di pellicole realizzate in questo modo, riesce a farsi ricordare come uno degli esempi più felici nell’utilizzo di questo stilema, non tanto per gli spaventi che suscita, ma le inquietudini implicite che esso racconta.
Per quanto la pellicola sia ben controllata nel mantenere il mistero su quello che realmente sta accadendo, con una costruzione degli eventi magari canonica ma sempre efficace ed equilibrata, ciò in cui Rec si fa realmente ricordare è per la scelta della claustrofobica ambientazione. Il condominio è un labirinto di buie stanze strette e scale verticali, in cui i movimenti sono difficoltosi (per la telecamera), ma è la vita comunitaria così a stretto contatto a suscitare le più sincere inquietudini su quel che accade. Come in un’altra pellicola stagnola, La comunidad di Alex de la Iglesia, che allo stesso modo giocava con il genere per mettere in scena (in tono grottesco) il lato angoscioso di una vita comunitaria dove si nascondono segreti a cui tutti poi dovranno rendere conto, Rec basa il suo impianto narrativo proprio sullo stesso presupposto. È un microcosmo chiuso da cui, in un modo o nell’altro, è impossibile fuggire, e nel quale la vera inquietudine è data da ciò che nasconde al suo interno, nell’inconsapevolezza di tutti gli abitanti. Rec non è, da questa prospettiva, uno zombie movie nel senso stretto del termine, ma un horror degli spazi che intende modellare la claustrofobia di una vita comunitaria. Mette in scena una paura societaria, più che legata a un virus mostruoso, derivante da un’inquietudine di condividere uno spazio senza essere in grado di conoscerlo.
Rec [id., Spagna 2007] REGIA Paco Plaza, Jaume Balagueró.
CAST Manuela Velasco, Pablo Rosso, Martha Carbonell, Vincente Gill.
SCENEGGIATURA Paco Plaza, Jaume Balagueró, Luiso Berdejo. FOTOGRAFIA Pablo Rosso. MUSICHE Matthew Ross.
Horror, durata 78 minuti.