“What problems?”
Il problema, per Micky Ward, non sono tanto i pugni che volano quanto i piedi piantati per terra. Al protagonista di The Fighter, interpretato da Mark Wahlberg, non manca certo il talento bensì un terreno fertile su cui mettere radici. Quelle del pugile di Lowell affondano in un’instabile fanghiglia che, lungi dal nutrirlo, lo trascina nella melma di un’esistenza da eterno secondo.
Sia chiaro, la famiglia di Micky è presente e numerosa ma, rispetto al proprio ruolo, drasticamente inetta. Al padre succube e modesto si oppone la leadership formidabile della mamma-manager (il Premio Oscar Melissa Leo), energica corifea del gineceo di sorelle megere, nonché fan imbattuta del fratello maggiore, l’ex pugile Dicky Eklund (un impagabile Christian Bale).
Dicky è per Micky, al contempo, un mentore consunto e un mito decaduto, con un passato-collage fatto di film di famiglia e vecchi match televisivi e un futuro segnato da un documentario HBO sulla sua tossicodipendenza. Ai media, David O. Russell assegna il compito di ratifica e di sanzione, di banco di prova implacabile e impietoso, riproponendone tecniche ed estetica con mimesi precisa. L’immagine catodica sancisce il valore delle performance – sul ring come nella vita -, rivelandosi specchio brutale dei fatti oltre che vero motore della catarsi e strumento estremo di consapevolezza. Se la storia – peraltro accaduta – assume i toni della parabola morale, la regia tralascia virtuosismi epicizzanti in favore di una naturalezza ricercata, di luce e di sguardo, con una cura attenta del profilmico.
Per quanto The Fighter sia un film sul riscatto, non c’è enfasi compiaciuta nell’ascesa dal degrado, piuttosto un richiamo sincero alla speranza. Nel disagio di Micky s’intravedono le tensioni di un’America alle prese con la crisi economica, schiacciata tra la voglia di riemergere e un passato ingombrante. Il Sogno Americano è ormai logoro e intossicato ma, come Dicky per il fratello, può ancora essere di qualche aiuto, in qualità di monito e di sostegno. A patto che non lo si disconosca, come vorrebbe Charlene (Amy Adams), né, come Alice, ci si ostini a difenderlo senza riserve, tappandosi gli occhi per non guardare, continuandosi a chiedere “Quali problemi?”.
The Fighter [id., USA 2011] REGIA David O. Russell.
CAST Mark Wahlberg, Christian Bale, Amy Adams, Melissa Leo, Jack McGee.
SCENEGGIATURA Scott Silver, Paul Tamasy, Eric Johnson. FOTOGRAFIA Hoyte Van Hoytema. MUSICHE Michael Brook.
Drammatico, durata 115 minuti.