Cosa è giusto vs. cosa conviene
Pochi giorni fa si è conclusa su Raidue la prima stagione di The Good Wife, ottimo legal drama targato CBS in onda dal 2009 (attualmente in USA viene trasmessa la seconda stagione).
La storia: il procuratore Peter Florrick (Chris Noth) è coinvolto in uno scandalo sessuale destinato, pare, a mettere fine alla sua carriera; la “buona moglie” Alicia (Julianna Margulies) sceglie di rimanere al suo fianco affrontando pubblicamente scandalo e pietismo, e di rimettersi a lavorare per mantenere i figli durante la detenzione del marito: ripresi in mano gli studi giuridici, Alicia lavorerà per lo studio legale (la Stern, Lockhart and Gardner) di un ex compagno di università, Will Gardner (Josh Charles), partendo dal gradino inferiore, affiancata/ostacolata da Cary Agos (Matt Czuchry), neo-avvocato arrivista e ben più giovane di lei. La serie si regge abilmente sull’equilibrio tra i casi giornalieri che passano dallo studio legale e la situazione familiare di Alicia, la cui scelta à la Hilary Clinton (più volte citata non senza ironia) è tutto fuorché serena. Centrale nella prima stagione è infatti l’esigenza di spiegare e spiegarsi lei stessa la scelta di rimanere sposata all’uomo che l’ha tradita e trascinata a forza fuori dal confortevole ruolo di signora di casa e madre a tempo pieno; e, contemporaneamente, il dover accettare che questa nuova dimensione esistenziale è molto più appagante della precedente. La permanenza in carcere di Peter, la preparazione al processo e il processo stesso garantiscono una forte trama orizzontale particolarmente interessante nel suo sviscerare il bilanciamento tra detto e non detto – una sorta di “verità creativa”- che pare fondamento dell’attività politica. L’onnipresenza dei nuovi media (aspetto che verrà ulteriormente approfondito nella seconda stagione) garantisce il forte legame con un presente ben riconoscibile: le calunnie arrivano via Twitter, e i giovani Florrick sono sempre informatissimi sui particolari più scabrosi della vicenda giudiziaria paterna grazie a canali simil-Youtube. Un altro dei punti di forza della serie è la focalizzazione sui personaggi, descritti in profondità e supportati da interpretazioni ottime; da Julianna Margulies a Josh Charles, particolarmente affiatati, fino agli impenetrabili Archie Panjabi e Matt Czuchry, tutti dosano la propria recitazione rendendo sempre credibile un’ambiguità di fondo che non risparmia nessuno. Particolare attenzione è dedicata ai personaggi femminili, il confronto coi quali arricchisce e approfondisce la personalità di Alicia, le sue scelte lavorative e familiari: in particolare Kalinda, la giovane detective dal passato oscuro, e Diane Lockhart (Christine Baranski), inizialmente descritta come una virago senza cuore, per poi rivelarsi la componente più limpida della SLG, antagonista di Alicia solo nella misura in cui rappresenta la rinuncia (senza rimpianto) alla famiglia a favore di carriera e ideali. Dalla libertà di espressione alla pena di morte, dalla religione alla questione razziale, moltissimi grandi temi giuridici “strictly American” vengono toccati e, molto più che altrove, sezionati e problematizzati. Si ribaltano i cliché liberali e conservatori, secondo l’assunto che “niente è come sembra” e che la generosità disinteressata e la pura onestà non sono contemplate in politica né tantomeno negli studi legali; dietro class action contro giganti farmaceutici, giurati corrotti (1×04, Il sospetto), accuse di razzismo e accordi illegali difficilmente smascherabili (1×10, Una scelta difficile), è onnipresente l’ombra lunga del vantaggio politico e dell’appartenenza ad una casta piuttosto che a un’altra (di cui la caduta e nuova ascesa di Peter è emblema e illustrazione); i 23 episodi di questa prima stagione sono una lunga disamina del cosa è giusto vs. cosa conviene, dicotomia che si riverbera costantemente nel comportamento e nelle decisioni di Alicia.
The Good Wife [id., USA 2009 – in corso] IDEATORI Robert King, Michelle King.
CAST Julianna Margulies, Josh Charles, Chris North, Christine Baranski, Matt Czuchry, Archie Panjabi.
Legal Drama, durata 40-45 minuti (episodio), stagione 1.