FilmForum Udine/Gorizia 5-14 aprile 2011
Incontri con il cinema italiano
La multidisciplinarietà della formazione artistica al centro del secondo incontro svoltosi ieri alle 18 nell’ambito del FilmForum.
Centrate sul tema delle scuole di cinema in Italia, le riflessioni offerte da Gian Maria Cervo e Pietro Sarubbi hanno dato vita ad un incontro estremamente ricco di spunti e curiosità. Docente di Sceneggiatura presso la Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e studioso di alta formazione letteraria, Gian Maria Cervo è anglista, traduttore e autore di teatro, oltre che fondatore e direttore artistico del Festival Quartieri dell’Arte. Sua è una delle due fondamentali lezioni che portiamo a casa da questa interessante giornata: “Studiate le strategie del teatro post-drammatico, Leggete Chomsky e Toni Negri, ma siate gioiosamente nichilisti come Shakespeare”, questo il suo consiglio agli alunni della scuola cinematografica più antica in Italia. Consiglio che approfittiamo per fare nostro in un momento di particolare difficoltà per il nostro paese, segnato da una forte precipitazione della cultura su tutti i fronti, e che, per questo motivo, necessita di nuove energie e di una grande presa di coscienza individuale e collettiva. Consapevolezza che da questo momento si possa uscire, guardando lontano, soprattutto ai “grandi” artisti. E scegliendo, come sottolinea Cervi, una propria visione del mondo. Idea senza la quale, ci ha ricordato ieri Marco Toscano, non può esistere neppure un’idea di cinema. L’altra preziosa lezione che tratteniamo, ce la affida Pietro Sarubbi, responsabile della Scuola di Cinema, Tv e nuovi media di Milano. Istituto, quest’ultimo, di più recente formazione rispetto alla scuola romana, ma ugualmente impegnato sul fronte dell’integrazione dell’offerta formativa dei Dipartimenti di Cinema e Teatro. Perché, sottolinea Sarubbi, una solida preparazione di matrice teatrale rimane il punto di partenza fondamentale per fare cinema. Formatosi come regista teatrale presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, Sarubbi riporta una preziosa immagine, citando il grande maestro Eduardo De Filippo sulla differenza tra cinema e teatro. “Fare teatro”, ricorda Sarubbi, “è dichiarare il proprio amore alla donna amata che sta affacciata al balcone. Fare cinema è invece dichiarare il proprio amore ad un bambino che dorme, senza svegliarlo”.
È ai grandi, davvero, che bisogna guardare. Dopotutto, se lo fanno gli artisti, perché non dovrebbero farlo anche i critici?