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L’immagine che non ha luogo

lunedì 11 Aprile, 2011 | di Redazione Mediacritica
L’immagine che non ha luogo
Festival
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FilmForum Udine/Gorizia 5-14 aprile 2011

Eija-Liisa Ahtila
Eija-Liisa Ahtila è stata la protagonista della quarta serata di proiezioni al FilmForum con le sue opere: Where is Where? (2009), Me/We; Okay; Gray (1993), If 6 was 9 (1996), Love is a Treasure (2002).

L’artista finlandese è solita allestire video-installazioni multischermo nei più importanti musei del mondo, che durante i festival vengono ricomposti in un’unica immagine suddivisa in più parti.?La Ahtila affronta tematiche sociali principalmente legate al mondo femminile, tra cui la difficoltà di comunicazione, il disagio adolescenziale, il rapporto di coppia, la sessualità, la solitudine…
I personaggi soffrono di malesseri che non permettono loro di vivere in armonia con il mondo circostante e il cinema diventa così una sorta di cura per le protagoniste che si rivolgono in macchina rivelando le loro psicosi e creando una complicità con lo spettatore. Questa partecipazione è sottolineata dal fatto che assistiamo direttamente alla trasformazione dell’ambiente e dei personaggi, le cui proporzioni non vengono riprodotte verosimilmente.
Where is Where? diventa una riflessione sullo spazio: viene rappresentato come un non-luogo che esiste all’interno della mente di una poetessa immersa nel racconto della Guerra d’Algeria degli anni 50. Le pareti della stanza vengono abbattute dalla Morte, venuta a reclamare le parole usate dalla scrittrice per raccontare l’eccidio e lo spettatore, assieme ai protagonisti, si ritrova in una riproduzione di un villaggio algerino.
La suddivisione dello schermo in quattro differenti riprese permette al pubblico di crearsi il proprio montaggio attraverso le immagini, e diventa anche il senso ultimo del lavoro della Ahtila, poiché il passaggio da luoghi e tempi diversi viene realizzato gradatamente nei singoli riquadri così da generare una coesistenza spaziale all’interno dello schermo.
La conclusione dell’opera ci dice che in realtà non esiste un luogo vero e ben definito, soprattutto quando si parla della morte di altri esseri umani: la vita non ha nazionalità e non ha gerarchie e per farcelo capire Eija-Liisa Ahtila porta la rappresentazione all’interno di un teatro di posa, il non-luogo per eccellenza.

Barbara Busato, Massimo Padoin

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