Eh sì, Godard lo aveva capito bene, nel suo ermetico e fluviale esperimento Hstoire(s) du Cinéma, che di storie del cinema ce ne sono tante. In un’epoca nella quale, giustamente, ci si accorge che tutto sommato il canone che si è via via costituito nel corso dei decenni aveva un senso e che i capolavori da tramandare hanno titoli sufficientemente solidi per non essere scalzati dall’ultimo arrivato, la storia del cinema è tante cose insieme.
È quella che si insegna nelle Università, quella che impazza nelle reti televisive, satellitari, pay, free, in dvd o Blue-Ray, è quella che ancora abita i pochi cinéclub rimasti e le sale di proiezione delle cineteche, è anche quella che deflagra sul web, dove si trova di tutto ma non tutto… Insomma è una storia che oscilla tra l’istituzionalizzazione più formale (quella delle cattedre, da cui parla anche il sottoscritto, consapevole dei limiti e delle oblazioni di una sola “storia”) e l’anarchia dell’archivio globale.
Per questo motivo e raccogliendo tra l’altro una tempestiva sollecitazione di un lettore particolarmente attento e affettuoso (Davide Troncossi, che salutiamo), dalla settimana prossima apriremo un nuovo spazio dedicato ai film della storia del cinema. Per discernere, distinguere, collocare, riaprire i confini del passato, approfondire ciò che si affastella in superficie.
Come nostra abitudine, non ci metteremo a recensire casualmente le pellicole dal 1895 a oggi, ma approfitteremo della programmazione televisiva e satellitare, in dvd o on-demand, per pescare e estrarre opere su cui ritornare: classici, certo, ma anche titoli dimenticati, da riscoprire, culti o non colti, soprattutto film che ci permettono un esercizio critico non puramente museale. L’idea è rimettere in circolo il piacere di (ri)vedere la storia del cinema. Rimarrà in ogni caso lo spazio dvd/inediti per commentare ciò (tantissimo) che il contemporaneo lascia fuori dalle sale di prima visione.
Insomma, Mediacritica offre ancora di più ai suoi lettori, in maniera del tutto gratuita, strizzando ogni stilla di sudore e passione cinematografica dai propri collaboratori.