Youngabout International Film Festival
Campagna di sensibilizzazione alimentare
Avvolto da una nube chimica. È come appare Barjac, villaggio della Francia meridionale, prima della conversione al biologico. L’irrorazione prolungata di oltre 30.000 sostanze tossiche depositatesi ovunque rievoca la polvere atomica di Hiroshima, ma rispetto all’immediata devastazione radioattiva il cumulo è più insidioso, perché celato sotto le spoglie di una vegetazione apparentemente rigogliosa.
Proiettato alla sesta edizione del Youngabout International Film Festival – quest’anno rivolto principalmente a tematiche sociali e ambientali – I nostri figli ci accuseranno, dalla caméra-stylo di Jean-Paul Jaud, è il documentario che nel 2008 ha sconvolto il popolo d’oltralpe tanto quanto il Super size me di Morgan Spurlock aveva scosso la società americana. Sdoganata la pericolosità dei clowns di Mcdonald’s e delle pietanze di untuosa sembianza, il nuovo nemico delle abitudini alimentari si nasconde dietro la sigla E, presente nei cibi più insospettabili e responsabile della diffusione di gravi patologie. Il j’accuse giunge a fronte degli allarmanti riscontri scientifici resi noti dal Convegno Internazionale di Medicina dell’Unesco di Parigi, secondo cui l’origine del cancro dipenderebbe per il 40% da fattori nutrizionali e dell’1,1% sarebbe l’incremento annuale dei casi riguardanti i bambini nella sola Francia. La conclusione è delle più sconfortanti: “L’ultima generazione ha uno stato di salute peggiore di quello dei genitori”. Come intervenire per impedire che i nostri figli domani ci accusino? Jaud, autore sensibile al mondo infantile, anticipa il tema approfondito in Severn sull’eredità che l’uomo sta destinando alla propria specie, avanzando proposte e affiancando alla denuncia salutista l’esistenza di modelli educativi alternativi. La sede scelta per l’esperimento dimostrativo è un luogo di crescita e formazione, l’école Saint-Laurent, seguita per un anno nella pionieristica Resistenza Bio combattuta dal sindaco e dalla comunità intera. Il menù tradizionale della mensa, sezionato nei foto-freeze sul reale contenuto di ogni boccone ingurgitato – mentre un jingle omaggio a Lo squalo enfatizza l’immissione a rallenty di metalli e pesticidi, moderni predatori che attaccano la vittima dall’interno – viene sostituito dalla coltivazione autonoma dell’orto, tassello di un ampio programma di iniziative dedicate interamente all’agri-cultura. La campagna informativa si estende dalla scuola alle famiglie, tra sensi di colpa di chi non è intervenuto in tempo e prese di coscienza al limite del fanatismo, in un’unione con la natura che invoca il ritorno a uno stato primordiale. A Barjac le donne partoriscono in casa, il neonato venuto alla luce la notte di Natale annuncia il sorgere di una nuova alba, ma forse è più facile instaurare un legame con la terra se nasci ai piedi delle montagne Cévennes, lontano da tutto, in un’arcadia senza tempo.