adidas nmd city sock adidas nmd city sock adidas nmd city sock gum pack release date info adidas NMD R1 Trail adidas nmd city sock gum soles adidas nmd city sock gum pack adidas nmd city sock nmd city sock primeknit core blacklush blue adidas nmd city sock black gum where to buy adidas nmd city sock winter wool adidas nmd city sock primeknit s79150 core black adidas nmd city sock core black adidas nmd primeknit city sock black adidas nmd city sock core black lush blue release date adidas NMD R1 PK adidas nmd chukka receives og colorway NMD City Sock PK adidas nmd chukka 2 adidas NMD R1 Triple Black comparing og adidas nmd r1 nmd chukka

In questo numero

Mad Men – Season 5

lunedì 25 Giugno, 2012 | di Chiara Checcaglini
Mad Men – Season 5
Serie TV
1
Voto autore:

Senza tempo
Dopo un anno di pausa forzata per dissidi tra il creatore Matthew Weiner e la produzione, Mad Men è tornato con la sua stagione più cupa: entrati nel vivo degli anni Sessanta, i terremoti sociali e culturali risalgono fino ai grattacieli di Madison Avenue, e Mad Men si riempie di presagi oscuri, senso di morte e viaggi allucinatori (incubi in 5×03, “Tea Leaves” e 5×04, “Mystery Date”, trip lisergici in 5×06, “Far Away Places”), a comunicare un senso crescente di scollamento tra generazioni e tra logiche di esistenza.

Incombono il nuovo e una diffusa insicurezza, e i più lungimiranti, come Don Draper, prendono coscienza impotenti dell’inadeguatezza dei propri strumenti interpretativi per la realtà in trasformazione. Don rimane il fulcro della narrazione, ma se la quarta stagione si è interessata principalmente del suo sprofondare, ad inabissarsi qui sono gli altri personaggi: Pete Campbell, soffocato dal proprio bisogno di approvazione e bloccato in un quadretto familiare messo su troppo presto, Roger Sterling e la sua depressione, Betty e il suo tracollo fisico; e poi Lane Pryce, l’Englishman costantemente fuori posto, protagonista dell’arco narrativo più tragico.
E’ il 1966, e tutto si gioca sulla distanza e l’avvicinamento dei personaggi al proprio tempo, mentre Don appare sempre distaccato da qualsiasi temporalità: da un lato osserva, studia e talvolta fraintende il mondo in mutazione (l’onnipresenza di quella strana, nuova musica), dall’altro lotta ancora con se stesso e la propria indole all’errore autodistruttivo, nonostante il suo nuovo stato di innamoramento.
Se gli uomini sono bloccati nella propria autocommiserazione, o nell’incapacità di adeguarsi al nuovo, le donne si muovono versatili e molto più a loro agio con il presente, rinegoziando la loro posizione in relazione allo sguardo maschile, che non sa fare altro che rimirarle come oggetto lussuoso da possedere. Megan (gli autori sono riusciti nel difficile compito di rendere la nuova signora Draper un personaggio credibile e complesso) è colta, con gusti all’avanguardia, in equilibrio precario tra sicurezza di sé e una profonda emotività, ma anche privilegiata e con lo status rétro di moglie di un uomo ricco; la sorprendente Joan scende a compromessi discutibili in nome del suo futuro e si dimostra lo specchio di Don, con lo svantaggio di essere donna “che desta ammirazione” in un mondo di uomini (illuminante la lunga sequenza tra lei e Don in 5×10, “Christmas Waltz”, in cui entrambi leggono se stessi riflessi negli altri e l’un l’altra); c’è Peggy, il cui percorso di emancipazione arriva alla svolta inevitabile dell’allontanamento da Don; e guadagna ampio spazio anche la piccola Sally, dal potenziale immenso, che già ha visto troppo oltre (“How is the city?” – “Dirty”, sentenzia a conclusione di 5×07, “At The Codfish Ball”).
Nei momenti più riusciti, la Storia funge da grimaldello che smaschera le ipocrisie e le meschinità di questi uomini che hanno troppo e vogliono tutto, anche mentre il terreno crolla sotto i loro piedi. La stagione è punteggiata di cronaca nera (il massacro di otto infermiere da parte di Richard Speck nel luglio di quell’anno; il cecchino Charles Whitman che sparò su degli innocenti dal campanile di un campus), delitti assimilati dai personaggi con un misto di orrore e morbosità, utilizzati come diversivo per disinteressarsi dei reali problemi del presente. E sempre riaffiora il contrasto tra pulsioni più o meno segrete e il loro corrispettivo socialmente accettabile. Le misteriose declinazioni del desiderio sono tema ricorrente della stagione, e di tutta la serie: d’altra parte siamo in ambiente pubblicitario, e la soddisfazione del cliente dipende dall’interpretazione delle fantasie più inconsce, spesso indicibili.
Mad Men continua a nutrirsi di un’epoca contraddittoria per parlare della condizione umana moderna tutta e delle sue crisi ricorrenti, usando l’universo pubblicitario come filtro, bilancia di sogni e impulsi: da lì emerge di volta in volta un’atmosfera, un colore, un’immagine, che stavolta è un buco nero pece, una tromba dell’ascensore che somiglia ad un baratro su cui si resta sospesi, in pericolo.

One Comment

  1. Pingback: Top Ten 2012: le singole classifiche - Mediacritica – Un progetto di critica cinematografica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

adidas yeezy boost 350 turtle dove transcends sneakers adidas yeezy 350 boost turtle dove restock re release adidas yeezy 350 boost black release date yeezy 350 boost low yeezy boost 350 pirate black yeezy boost 350 low adidas yeezy boost 350 v2 black white yeezy boost 350 moonrock adidas yeezy 350 boost moonrock release date moonrock yeezy 350 boost legit real fake on foot look adidas yeezy boost 350 oxford tan adidas yeezy boost 350 v2 zebra another look adidas yeezy boost 350 oxford tan even more images yeezy 350 moonrock release date adidas yeezy 350 boost black adidas yeezy 350 boost low heres where you can cop the black adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost low adidas yeezy 350 boost 10 reasons why the adidas yeezy 350 boost will sell out instantly