Film di animazione, non cartoon
Norman è un ragazzino che vive in una famiglia qualsiasi, in una città qualsiasi di uno stato qualsiasi. Ma Norman non è un ragazzino qualsiasi. Lui guarda i suoi film preferiti, horror e zombie movie, assieme alla nonna. Certo, nella società d’oggi potrebbe già questo renderlo un bimbo anormale, ma a renderlo “paranormale” è il particolare che la nonna è morta.
Già, il giovane Norman vede i fantasmi, quelle anime che non riescono a passare oltre, a trovare la pace perché hanno ancora qualcosa da sistemare nella terra dei vivi. Questo dono si trasforma immediatamente in un incubo: deriso dai compagni e non creduto dalla famiglia, Norman vive da solitario, additato come strano. Una notte vicina ad halloween tutto questo però si capovolge e inizia l’avventura. Una maledizione riporta alla vita sette morti viventi, vittime di una strega bruciata molti secoli prima. Eppure quando i sette ritornati alla vita arrivano in città, più che spaventare si spaventano. Rimangono a bocca aperta, ma non per mordere gli ignari abitanti, ma per ciò che vedono; pubblicità di casinò, gente ubriaca, insomma la promiscuità tanto condannata e di certo non compresa da gente ferma a due secoli fa. In questo momento di smarrimento i poveri zombie attirano l’attenzione della popolazione, che si arma di qualsiasi cosa e inizia la sua personale caccia alle streghe. I ruoli si ribaltano, gli zombie scappano e Norman si ritrova a salvarli seguendo il consiglio della nonna: con le parole si risolve tutto. L’esordio alla regia di Chris Butler (assieme a Sam Fell), già storyboard artist per Henry Selick (The Nightmare Before Christmas, Coraline e la porta magica), è pieno di capacità tecniche – anche grazie a un non inutile 3d, una volta tanto – e morali non banali, su tutte la condanna alla società di oggi, che ripete gli stessi errori del passato solo con più modernità. Una società che reagisce con le armi e l’offesa davanti alla paura dell’ignoto, di ciò che non comprendendo non riesce ad accettare, sia essa incarnata dalla stregoneria o dal contatto con l’aldilà. Un film non solo per bambini, ma anche per loro, i quali forse non comprenderanno fino in fondo il racconto ma che comunque potranno godere di un prodotto ben confezionato che fa sorridere e riflettere al contempo. Sicuramente ai più piccoli, ad esempio, sfuggirà il senso della scena in cui la stereotipata sorella di Norman, cheerleader dedita ai trucchi e alla noia, chiede di andare al cinema allo stereotipato giocatore di basket che pensa sia una bella idea, ma solo perché non vede l’ora di dirlo al suo fidanzato, appassionato di film.
ParaNorman [id., Usa 2012] REGIA Chris Butler & Sam Fell.
SCENEGGIATURA Chris Butler. FOTOGRAFIA Tristan Oliver. MUSICA Jon Brion.
Animazione, durata 92 minuti
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