Ciao, vita sociale, è stato bello conoscerti
Difendere la Terra da un attacco alieno non è mai stato così appassionante, cervellotico, terrificante come in X-Com: UFO Defense (Microprose, 1993, noto anche come UFO: Enemy Unknown). Nonché frustrante. Ci sono giochi che hanno fatto piangere per la disperazione anche i videogiocatori più hardcore, entrati nella leggenda per la loro pazzesca difficoltà: X-Com rientra pienamente nell’elenco.
Ed è proprio di X-Com che chi scrive ha il più felice, nonché ansiogeno, ricordo (anche se Ghosts’n’Goblins su Commodore 64 credo mi abbia fatto muovere i primi passi nel magico mondo della bestemmia creativa). Ore, giorni, mesi davanti al pc, assuefatto alle gesta di questo pugno di soldati, scienziati, ingegneri, linea Maginot della razza umana contro spietati omini grigi e i loro robot della morte. Da un lato, manageriale, si dovevano costruire basi, addestrare soldati, compiere ricerche scientifiche per costruire armi sempre più avanzate; dall’altro, strategico a turni, dove i nostri soldati, armati al meglio possibile, si scontravano con le forze aliene. Ogni turno era gestito da un rigoroso, implacabile sistema di unità di tempo, ogni azione (muoversi, sparare, lanciare granate, curare un compagno ferito…) costava unità, e ogni soldato ne aveva un numero limitato per turno, secondo le sue caratteristiche (forza, resistenza…) e le armi in uso. Sì, un gran casino di numeri e statistiche. Dannatamente appassionante, però, perché la cosa permetteva di attuare innumerevoli tattiche, spesso studiate a lungo… e spesso vanificate dagli alieni in pochi istanti. Si era accennato alla frustrazione causata da questo gioco, vero? Ecco, per contrasto, quando queste tattiche vanno in porto, il senso di soddisfazione è indescrivibile. E l’orgoglio nerd s’impenna, vuoi andare avanti ad oltranza, vuoi sapere cosa fa quella nuova arma studiata dagli scienziati, se il nuovo caccia costruito dagli ingegneri vale tutti i soldi che è costato, ti affezioni ai soldati e t’incazzi quando muoiono, cerchi vendetta e di missione in missione ti rendi conto che non hai più vita sociale. Eppure sei stranamente felice.
Ora questo autan della vita pubblica è tornato, in una nuova veste grafica e adattato ai nostri tempi frenetici. X-Com: Enemy Unknown della Fireaxis, uscito per X-Box, Playstation 3 e PC questo ottobre, è riuscito nel miracolo di rendere immediato, appassionante e movimentato uno strategico/manageriale su console, genere che storicamente dà il meglio su pc, con mouse e tastiera (almeno nella versione per X-Box presa qui in esame). Rispetto all’originale, rimane la dualità degli approcci di gioco, le atmosfere e sì, anche la difficoltà. Come nel primo X-Com, forse di più, i soldi non bastano mai, le ricerche avanzano lente, le armi sono l’equivalente di uno sputo nell’occhio e i soldati crepano come mosche. E questo è solo l’inizio. Anche quando avrete fatto i primi salti di qualità e vi sembrerà di combattere finalmente ad armi pari, ecco che sbuca dal nulla un nuovo tipo di alieno, tostissimo, o un nuovo fucile megabumbum che in un sol colpo umilia i sudati progressi tecnologici.
Questo succedeva anche nel primo X-Com, ma qui i cambiamenti nella parte tattica sono sostanziali, con un gameplay che ibrida alla grande frenesia da console e profondità tattica da strategico per pc. Si mantiene la struttura a turni, sostituendo però il sistema a unità di tempo con uno più immediato, due mosse a turno per tutti in cui muoversi, sparare, usare abilità o armi speciali, mantenendo ugualmente una vastissima gamma di opzioni strategiche. Il tutto gestibile con pochi tasti del controller, il che rende gli scontri più veloci e frenetici, senza perdere in tensione, impegno e sì, anche frustrazione, rispetto all’originale.
Sarà pure uno strategico, ma nel nuovo X-Com i momenti di pausa sono rari, c’è sempre qualcosa da fare e subito si è presi dalla sindrome “ancora un turno e poi chiudo”. E nuovamente vuoi andare avanti ad oltranza, vuoi sapere cosa fa quella nuova arma studiata dagli scienziati, se il nuovo caccia costruito dagli ingegneri vale tutti i soldi che è costato, ti affezioni ai soldati e t’incazzi quando muoiono, cerchi vendetta e di missione in missione ti rendi conto che non hai più vita sociale. Di nuovo. Riecco anche quella strana, calda sensazione di felicità…
X-Com: Enemy Unknown [id., USA 2012]
SVILUPPATO DA Firaxis Games. PUBBLICATO DA 2K Games. PIATTAFORME X-Box 360, Playstation 3, PC.
Strategico/gestionale.