Cowboy, arte e ottimismo!
Harry Dean, curatore di mostre londinese, organizza un’astuta macchinazione per truffare l’uomo più ricco d’Inghilterra – nonché suo capo, Lionel Shabandar. Il piano prevede il reclutamento di un’esca, P.J. Puznowsky, regina del rodeo texanao, che deve convincere Shabandar ad acquistare un falso dipinto di Monet giunto in suo possesso grazie al nonno durante la Seconda Guerra Mondiale. E rendere Dean milionario.
Gambit – Una truffa a regola d’arte, remake dell’omonino film del 1966 con Michael Caine e Shirley MacLaine, viene affidato alla regia di Michael Hoffman, ma punta tutto sulla sceneggiatura dei fratelli Coen e sulla bravura dei suoi interpreti. Due punti di forza essenziali, che tengono a galla l’intera pellicola. Hoffman riesce comunque nel compito, non semplice, di dare quella giusta impronta al film per non renderlo banale o prevedibile. Scelte registiche originali, che dai titoli di testa alle sovrimpressioni, dalla colonna sonora (western in primis) ai flashback, fanno di Gambit un film che scorre velocemente e strappa allo spettatore più di una risata. Lo script non si basa solamente su battute, equivoci e gag, ma tocca un argomento – seppur superficialmente – bello e importante come l’Arte. A tratti il tema può ricordare il più recente e drammatico film di Giuseppe Tornatore, La migliore offerta, nella trattazione dell’amore verso l’arte ma anche nella volontà di spacciare capolavori per falsi, arricchendosi pesantemente. In Gambit avviene tutto con la leggerezza dissacrante tipica delle commedie dei fratelli Coen, che permette lo stesso di ammirare i dipinti di Monet, il valore di oggetti semplici come un vaso o di affacciarsi sull’arte contemporanea di Pollock. Il tutto mescolato a dialoghi divertenti che gli interpreti riescono a far loro. Colin Firth si cala perfettamente nella parte, dimostrando di essere sempre più attore versatile e universale; e Cameron Diaz, quando si tratta di commedie sopra le righe che rasentano il grottesco, riesce sempre a dare quel qualcosa in più. Nell’insieme Gambit è un film che – pur mescolando più fattori di valore – regala semplicemente un’ora e mezza di pura spensieratezza e intrattenimento. Lasciatecelo dire: di questi tempi, ogni tanto ci vuole.
Gambit – Una truffa a regola d’arte [Gambit, USA 2012] REGIA Michael Hoffman.
CAST Colin Firth, Cameron Diaz, Alan Rickman, Stanley Tucci.
SCENEGGIATURA Ethan Coen, Joel Coen. FOTOGRAFIA Florian Ballhaus. MUSICHE Rofle Kent.
Commedia, durata 89 minuti.