SPECIALE PEDRO ALMODOVAR
I’m not excited!
Che cos’hanno in comune i registi Silvio Soldini e Pedro Almodovar? Di primo acchito niente, ma se si guarda ai loro ultimi film usciti in sala, sono molte le cose che li accomunano: entrambi tornati alla commedia, per richiesta del proprio pubblico, dopo aver sfornato drammi sulla contemporaneità e sulla dimensione dell’uomo, sono però incappati in una delle prove meno soddisfacenti delle loro carriere.
Sia Il comandante e la cicogna (Soldini) che Gli amanti passeggeri sono ornati dai colori sgargianti della fotografia, personaggi stravaganti, situazioni grottesche che raccontano in qualche modo la realtà di oggi, e pongono, quasi al centro della storia, la fellatio e suoi derivati. Se per Soldini il risultato al botteghino è stato magro, Almodovar in patria ha registrato l’incasso più alto della sua cinematografia, dimostrando che forse il ritorno alla commedia è stata una scelta giusta, ma non è proprio così. Gli amanti passeggeri sembra quasi una parodia di quello che è stato in passato il cinema almodovariano, fatto di sesso, comunità gay e transgender, mistero e violenza, ma se l’impronta pesante del regista è palese, attori feticcio compresi, a latitare sono i momenti comici. L’aereo con un carrello fuori uso e per questo impossibilitato a giungere a destinazione, metafora sterile della situazione sociopolitica spagnola, è popolato dai molti “tic” di Almodovar, dall’Agua de Valencia drogata alle situazioni sessuali, ma il tutto strappa solo qualche sorriso e alla lunga annoia. Dopo aver affrontato l’inettitudine umana in Gli abbracci spezzati e la manipolazione in La pelle che abito, sembra quasi che il nostro abbia avuto una crisi creativa o che, meglio, si sia preso una vacanza, facendo però sembrare la pellicola un fan-film che omaggia il suo estro creativo per spingere l’acceleratore sulla lascivia per la mancanza di una storia vera e propria. L’aereo come luogo-non luogo dove tutto è permesso, e dove le droghe e i comportamenti apertamente scurrili diventano la risposta alle costrizioni e alla crisi del mondo terreno: una allegoria intrigante che però resta in superficie e rende il tutto ancora più mediocre. Sono lontani i tempi di Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, quel mondo è cambiato, il surreale è stato superato dalla realtà e sembrava che il messaggio fosse arrivato anche all’eccentrico Almodovar. Forse solo i fan più sfegatati troveranno Gli amanti passeggeri degno del suo autore, gli altri lo detesteranno. Unico momento che resterà nella sua filmografia comica – anche se un po’ stereotipata – la coreografia degli steward su I’m so excited, davvero spassosa e trascinante.
Gli amanti passeggeri [Los amantes pasajeros, Spagna 2013] REGIA Pedro Almòdovar.
CAST Javier Càmara, Lola Duenas, Carlos Araces, Cecilia Roth, Paz Vega, Guillermo Toledo.
SCENEGGIATURA Pedro Almòdovar. FOTOGRAFIA Josè Luis Alcaine. MUSICHE Alberto Iglesias.
Commedia, durata 90 minuti.