SPECIALE BREAKING BAD
Relazioni collaterali
“La familia es todo” insegna Hector “Tio” Salamanca. Walter White non potrebbe essere più d’accordo. Quando il cancro gli sconvolge la vita, la sua prima preoccupazione è per il futuro dei suoi cari. É per loro che inizia a produrre metanfetamina. Ed è sempre per loro che si fa chiamare Heisenberg, scioglie nell’acido i concorrenti e mette in piedi un impero di cristalli blu. Oppure no?
La verità è che, fin dall’inizio di Breaking Bad, la famiglia è al contempo il freno e il motore di ogni azione di Walt. La sua volontà di proteggere il nido è pari solo alla costanza con cui lo distrugge. Perché se è indubbio che la famiglia è per Walt il bene più prezioso, è altrettanto vero che essa è la fonte di ogni sua frustrazione. Non perde occasione per invocarla a fine ultimo delle sue efferatezze, ma basta un suo sguardo per raccontare l’insofferenza verso le spacconate del cognato Hank, il moralismo ipocrita di Marie e la pietà di Skyler e di Walter Jr. La metamorfosi di Walt attraverso le stagioni, da mite professore a criminale senza scrupoli, procede allora sul crinale insidioso tra due spinte irriducibili, sottolineate tanto a livello di sceneggiatura che di eloquenti opposizioni estetiche: l’incrollabile impegno nel difendere il nucleo familiare e il bisogno altrettanto estremo di affrancarsene. Perché Walt sfugge all’ordinarietà come la Nancy di Weeds da un destino di “desperate housewife”. Cellula impazzita, al pari del suo cancro, Walter White mina l’ordine prestabilito, annientandolo inesorabilmente, confermandosi a pieno titolo l’antagonista di Hank. Ma a Walt questo non basta. In lui c’è tutta la voglia di riscatto del pater familiae di basso profilo, dell’uomo probo eppure insoddisfatto che rivendica, nella vita di facciata, lo stesso ammirato terrore suscitato dal suo truce alter ego. Passo dopo passo, l’obiettivo iniziale si annacqua in un crescente delirio di potere. Il tormentato rapporto con Jesse – al contempo complice e discepolo – è l’ennesimo segnale di un confine sempre più labile tra le due identità, speculare alla criminalità che progressivamente coinvolge la famiglia. Colpa e innocenza, affetti e affari si rivelano, a conti fatti, più indistinti del previsto, alimentando in Walter la mania di controllo con cui finisce per contaminare tutto. In una serie in cui i legami costano la vita a più di un personaggio, il fallimento di Walt nel conservarli è il più tragico e desolato. Egli stesso stenta a rassegnarsi quando grida “We’re a family!” alla moglie che lo vuole morto o quando fugge con la piccola Holly nel disperato tentativo di aggrapparsi a un pezzo di famiglia. Bisogna attendere l’ultimo episodio per ascoltare un Heisenberg vincente confessare “I did it for me”. Non c’è più famiglia per Walter White, dunque nessun motivo per sopravvivere.
Breaking Bad – Reazioni collaterali [Breaking Bad, USA 2008-2013]
IDEATORE Vince Gilligan.
CAST Bryan Cranston, Aaron Paul, Anna Gunn, Dean Norris, Bob Odenkirk, Giancarlo Esposito.
Drammatico, durata 47 minuti (episodio), stagioni 5.