13° SciencePlusFiction – Festival della Fantascienza, 30 ottobre – 3 novembre 2013, Trieste
Tra dramma sociale e personale
L’espansione del virus zombi ha assunto proporzioni sempre più trasversali, muovendo negli ultimi anni un pubblico di riferimento sempre più ampio in grado di spaziare da film-serie TV alla letteratura, passando per fumetti e videogiochi.
Già il recente War Warld Z si mostrava in debito nei confronti di diverse realizzazioni videoludiche, Left 4 Dead nella sua pronunciata massa corporea decadente dei corpi smembrabili uniti in una moltitudine inarrestabile e inestinguibile come lo erano quelle di Dead Rising, oppure pensiamo dell’opera che più di tutte raccoglie quest’idea, The Walking Dead, dapprima fumetto poi serie TV e infine videogioco.
Esempi questi che mostrano differenti approcci al tema, dove la metafora sociale della pellicola con Brad Pitt assume un’impostazione differente dall’osservazione intima di un gruppo di persone in una condizione estrema e apocalittica de The Walking Dead. Proprio in questa frattura che intende inserirsi The Returned, pellicola dello spagnolo Manuel Carballo, racconto di un mondo nel quale la piaga zombi è stata normalizzata e controllata attraverso un antidoto da assumere a cadenza giornaliera rendendo gli infetti salvi -definiti ritornati- dalla trasformazione, ma in ogni caso portatori del morbo. Questo titolo mette in scena l’apocalisse zombi senza volerne utilizzare, come generalmente accade, la sanguinolenta e decadente violenza: il dramma di The Returned non è più il fronteggiare i non morti ma far fronte alla scarsità dell’antidoto, in un crescendo di tensioni sociali nella quale le persone sane vogliono la morte degli infetti perché vere e proprie bombe a orologeria. Semplice atto d’accusa nei confronti della mostruosità umana, nel film la piaga sembra diventare metafora sociale -nella quale però è difficile ritrovare un corrispettivo nella realtà, dato che mai nell’occidente contemporaneo si è visto un tale accanimento nei confronti di persone malate- unendo a ciò il dramma personale e intimo di una coppia, una dottoressa in cerca di raccogliere le ultime riserve dell’antidoto per il proprio compagno. È la frattura tra queste due impostazioni che sembra essere insanabile nella storia, mentre il dramma personale dei due protagonisti lentamente prende il sopravvento sul contesto sociale, mai tratteggiato in maniera veramente determinante e che gradualmente diminuisce il proprio peso, lasciando la pellicola girare a vuoto su se stessa, disinnescando la buona idea di partenza. The Returned mostra di avere poca attinenza con il mondo cui fa riferimento, ma nonostante tutto diviene esempio di trasversalità narrativa, mostrando ancor di più la mutabilità discorsiva del genere.
The Returned [id., Spagna 2013] REGIA Manuel Carballo.
CAST Emily Hampshire, Kris Holden-Ried, Sahwn Doyle, Claudia Bassols.
SCENEGGIATURA Hatem Khraiche. FOTOGRAFIA Javier Salmones. MUSICHE Jonathan Goldsmith.
Drammatico/Horror, durata 98 minuti.