I giocattoli non sono più quelli di una volta
È bizzarro pensare che in The Lego Movie la grafica CGI è usata per creare l’illusione di una stop motion. Che lo stato dell’arte dell’animazione computerizzata serve a fingere quell’estetica amatoriale un po’ ingenua dei brickfilm, coi loro movimenti scattosi e gli omini dagli arti rigidi.
Non è che lo sforzo della LEGO sia inutile: la computer grafica è funzionale perché senza di essa il film non potrebbe essere altrettanto spettacolare. The Lego Movie, però, avrebbe potuto scegliere di liberarsi definitivamente della rigidità (in minima parte lo fa) per creare un mondo più simile al nostro, invece decide di farne la propria forza imperniando il suo umorismo sull’assurdità dell’universo fatto di mattoncini a incastro. Siamo molto distanti dal product placement di serie animate come Transformers o G.I Joe, che prendevano una serie di giocattoli e li catapultavano in un mondo un po’ più realistico. The Lego Movie parla proprio dell’esperienza ludica e per seguirlo è necessario aver giocato almeno una volta coi cubetti belgi. Almeno altri due film d’animazione hanno trattato i giochi in modo analogo: Toy Story e Ralph Spaccatutto. L’ultimo ha molto in comune con The Lego Movie: sia LEGO che Disney, infatti, possiedono i diritti per utilizzare una quantità infinita di personaggi iconici della cultura popolare e, quindi, sono gli unici colossi dell’intrattenimento che possono produrre un film che li riunisca tutti, senza bisogno di storpiare i nomi. In The Lego Movie c’è Superman, Han Solo, Batman, Lanterna Verde, Gandalf e chi più ne ha più ne metta. È un film estremamente postmoderno, anche per via del citazionismo cinefilo che lo caratterizza. Ormai il postmodernismo è una costante nei film d’animazione ma stavolta sembra ben giustificato dalla natura della linea di prodotti LEGO, coi suoi universi comunicanti che vanno dal vecchio west a Star Wars. Viene da chiedersi se un pubblico giovane possa cogliere lo humour di un film così connesso con la pop culture e con un’esperienza di gioco. Ai bambini sono riservate le scene più slapstick, ma l’anima postmoderna di The Lego Movie è dedicata ai più grandi. Il conflitto tra le due fasce di pubblico è proprio il tema portante del film. Il malvagio Lord Businness desidera l’ordine e odia chi non segue le istruzioni, la sua dittatura è carica di suggestioni orwelliane. Dall’altra parte della barricata ci sono i “mastri costruttori” che amano mischiare insieme i pezzi provenienti da molti universi per creare in libertà come farebbe qualsiasi bambino. Si sa che coi LEGO giocano anche gli adulti e quindi il tema sembrava azzeccato. Peccato che il film dia delle risposte così semplici, segno che alla fine si è scelto di puntare sulla parte di pubblico più giovane.
The Lego Movie [id., USA 2014] REGIA Phil Lord, Christopher Miller.
CAST (VOCI ORIGINALI) Will Ferrell, Will Arnett, Elizabeth Banks, Jonah Hill, Chris Pratt.
CAST (VOCI ITALIANE) Massimo Triggiani, Claudio Santamaria, Barbara De Bortoli, Pino Insegno.
SCENEGGIATURA Phil Lord, Christopher Miller. FOTOGRAFIA Barry Peterson, Pablo Plaisted. MUSICHE Mark Mothersbaugh.
Animazione, durata 100 minuti.