SPECIALE RAPE & REVENGE
L’insostenibile vacuità della violenza
“Film scandalo” presentato in concorso al festival di Cannes del 2002, Irréversible è un’opera contraddittoria e controversa che vuol essere “sperimentale” nella narrazione e provocatoria nella messa in scena, riuscendoci però solo in parte.
La storia di un uomo che cerca di vendicare la fidanzata stuprata viene mostrata con immagini crude ed esplicite, ed è raccontata attraverso l’uso della cronologia inversa, che parte dalla fine della vicenda e si conclude con il suo inizio. Non è un caso che, per sommi capi, l’opera si apra con il tentativo di vendetta del protagonista, che prosegua con il sopruso subito dalla donna e che si concluda con il risveglio dei due amanti. Questo sottolinea quanto gli avvenimenti narrati siano inevitabili e immodificabili, irreversibili appunto: non vi è azione e non vi è pensiero che possa cambiare la sorte dei personaggi perché tutto è in qualche modo già deciso e compiuto. Dunque, una visione pessimista e senza speranza, confermata da una violenza che viene svuotata di senso e scopo proprio nel suo farsi, tanto che nei primi minuti lo spettatore non capisce la ferocia del protagonista, ma vede soltanto un uomo sovraeccitato che aggredisce quasi chiunque senza un chiaro motivo. Successivamente le cause verranno svelate, ma intanto si assiste a della violenza inutile e gratuita, dai moventi ancora oscuri, misteriosi o forse assenti. Il tutto viene rafforzato dalla regia di Noé, che utilizza ogni mezzo per infastidire lo spettatore: se all’inizio gli trasmette un senso di straniamento e di nausea muovendo in modo continuo e veloce la macchina da presa, nell’episodio dello stupro gli rende la visione praticamente insostenibile, in quanto mette in scena l’abuso sessuale con uno spoglio e lungo piano sequenza a camera fissa di circa nove minuti. Risulta così evidente che il tempo e la violenza fine a se stessa sono i cardini del film, il quale però, a forza d’inseguire il vuoto, rischia di diventare a sua volta inconsistente. In realtà, nella seconda parte sono i dialoghi a prevalere, ma risultano così piatti e banali da trasmettere comunque la sensazione di aver assistito a una pellicola composta quasi esclusivamente da botte e aggressioni, studiata a tavolino per scandalizzare critica e pubblico. Così, anche i simbolismi finali e l’inversione cronologica sembrano talvolta elementi più furbi e pretenziosi che scelte dettate da concetti e idee. Irréversible si pone così al confine tra visione consapevole e fastidioso narcisismo, tra sana provocazione e ricerca dello scandalo fine a se stesso, tra voluta sgradevolezza e inutile sfida alla sopportazione dello
spettatore.
Irréversible [id., Francia 2002] REGIA Gaspar Noé.
CAST Vincent Cassel, Monica Bellucci, Albert Dupontel, Philippe Nahon, Jo Prestia.
SCENEGGIATURA Gaspar Noé. FOTOGRAFIA Benoît Debie, Gaspar Noé. MUSICHE Thomas Bangalter.
Drammatico, durata 95 minuti.