A PROPOSITO DI LINDA LOVELACE…
Pop Porno
Il 15 novembre 1972 esce al New World Theater di New York il film che la critica, poco più tardi, avrebbe definito manifesto totalizzante della libertà d’espressione sulla scia della cultura psichedelica, dell’underground allucinogeno e del fenomeno hippie della West Coast.
Estromesso lo “spettrale sex appeal” incarnato da Soledad Miranda e lontano dall’hard autoriale di Marilyn Chambers, La vera gola profonda è il primo porno legalizzato ad uso e consumo non solo dei raincoat crowd, ma germinato all’interno del cinema nazional-popolare, divenuto manifesto della controcultura americana. Come per Behind the Green Door dei fratelli Mitchell, della cui distribuzione si fece carico il boss DiSalvo, la pellicola di Gerard Damiano è finanziata da Louis Peraino, della famiglia malavitosa Colombo. Soldi sporchi per un successo che nasconde ben altri orrori: la vita della protagonista Linda Susan Boreman, al secolo Linda Lovelace, eroina dell’orgasmo orale e moglie del pornografo Chuck Traynor, divenuto protettore e suo personale aguzzino. La costringe a prostituirsi e le infligge ogni tipo di violenza, tanto che Linda, dopo pochi altri film si schiera contro l’industria hard abbracciando la causa femminista. Ironia della sorte, Non aprite quella porta sarà prodotto con i proventi di Deep Throat. Una spirale di orrori. Nell’era dei vari Sturman, Rasmussen e Lasse Braun, la novità della sgangherata “fabula” erotica dal sapore boccaccesco, pervasa da humour demenziale che trascende nel grottesco e da una surrealtà licenziosa, è lo sviluppo di una trama intorno a personaggi bizzarri vicini a quelli dei film di Russ Meyer, apparentemente carnefici, in realtà anomalie patologiche succubi della superiorità spirituale e fisica della donna. Dopo un’apertura didascalica in cui i titoli descrivono la teoria freudiana della sessualità, il ludico affresco in cui all’estetica amatoriale è abbinata la tecnica “jump-cutting” si concentra sulla strana malattia di Linda: sprovvista di clitoride, scopre di avercelo in gola grazie alla visita del dottor Young. Diventerà sessoterapeuta in virtù della prodigiosa tecnica, più ginnica che lussuriosa, del blowjob estremo. In un assoggettamento “pornocratico” Linda tiene in scacco l’eccitazione maschile per il solo piacere individuale, al suono di mille campane e con la forza di un postbruciatore cosmico. Il film, famoso più per il clamore suscitato che per i suoi (pochi) meriti artistici, si situa nella zona di confine tra finalità masturbatoria e atto rivoluzionario, divenendo il più alto esempio di “porno-pop” sgargiante e parodistico, intriso di facili simbolismi che azzerano l’eidos del desiderio per il fine vitalistico di esplosioni orgasmiche a “getto” continuo.
La vera gola profonda [Deep Throat, USA 1972] REGIA Gerard Damiano.
CAST Linda Lovelace, Harry Seems, Dolly Sharp, Bill Harrison, William Love.
SCENEGGIATURA Gerard Damiano. FOTOGRAFIA Harry Flecks. MUSICHE Gerard Damiano.
Pornografico, durata 61 minuti.