Parole vibranti, foriere di speranza
C’è chi li definisce cibo per la mente e non riesce a restarne lontano manco per un istante e chi, al contrario, storce puntualmente il naso alla sola idea di doverne sfogliare uno. Stiamo ovviamente parlando di libri: oggetti praticamente onnipresenti in ogni angolo del pianeta e spesso molto sottovalutati.
Che siano molto più di una semplice suppellettile a guisa di parallelepipedo e che – come Kinsella insegna − se ostentati riescono pure a dare la parvenza di ricercatezza intellettuale (la sua Becky ai colloqui sfodera sempre con calcolata malizia una prestigiosa pubblicazione economica per sembrare professionale), lo dimostra il costante interesse maniacale con il quale in passato le diverse forme statali decidevano quali testi sottrarre alla collettività. Visto che è un’abitudine risalente perlomeno all’epoca in cui regnavano i manoscritti finemente miniati, definizioni come “indice dei libri proibiti” a molti sembreranno ereditate direttamente dalla preistoria. Qualcosa che invece è comune anche al tempo della digitalizzazione editoriale visto che nei tg ultimamente si parla molto di oscuramento dei social e di siti d’informazione in nazioni dove la democrazia sembra zoppicare. Eppure − incredibile ma vero − anche se la notizia a livello internazionale pare non abbia gran eco, nella liberalissima Gran Bretagna è stato deciso di limitare drasticamente l’accesso dei carcerati alla carta stampata: a detta del governo sarebbe un tentativo di ristabilire l’ordine nei penitenziari proprio attraverso la privazione di un’attività intellettuale come la lettura. Ecco perché il messaggio di Storia di una ladra di libri è tutt’altro che scontato. Secoli di Storia ci dimostrano come sia facile assoggettare una moltitudine di persone illetterate da parte di chi sia più acculturato della media: rimane quindi ancora un privilegio decidere se, cosa e chi leggere. Indubbiamente i libri salvano in più di un’occasione la vita alla protagonista Liesel: la complicità instauratasi col padre adottivo che le insegna a leggere permette alla giovane analfabeta di rompere il ghiaccio con la nuova famiglia così come di legare con Max, il fuggiasco di fede ebraica che gli Hubermann nascondono in casa, e l’infelice moglie del borgomastro. Il regime nazista usa consciamente le parole per fare leva sull’animo dei connazionali ma capisce ben presto pure di dover eliminare tutti i volumi sospettati di veicolare messaggi contrari alla causa del governo tedesco. Ciò però non impedisce a Liesel, divenuta consapevole dell’illogica crudeltà celata dietro agli obiettivi della dittatura, di trovare conforto nei libri per non soccombere alla guerra che infiamma l’Europa e alle nefandezze che si consumano sotto ai suoi occhi.
Storia di una ladra di libri [The Book Thief, USA 2013] REGIA Brian Parcival.
CAST Sophie Nèlisse, Geoffrey Rush, Emily Watson, Ben Schnetzer.
SCENEGGIATURA Michale Pretoni (dal romanzo La bambina che salvava i libri di Mark Zusak). FOTOGRAFIA Florian Ballhaus. MUSICHE John Williams.
Drammatico, durata 131 minuti.