SPECIALE CYBERPUNK/MEMORIE SINTETICHE
Trascendere senza mai arrivare
Will Caster è un brillante studioso e sviluppatore dell’intelligenza virtuale. Utilizzando scimmie come cavie ha creato PINN, prima mente elettronica dotata di autocoscienza. Al termine di una conferenza viene ferito con un proiettile al polonio ma prima che la sua vita termini la moglie, anch’essa scienziata, decide di trasferire la coscienza di Will dentro PINN. I risultati sono straordinari, oltre ogni aspettativa, tanto da far temere per il futuro del pianeta.
Nelle prime battute Transcendence sembra porsi come intelligente analisi dei concetti filosofici di immanenza e, appunto, trascendenza, trasposti nel mondo della cultura convergente e dell’invasione dei social media. Accanto alla percezione di un corpo, di un individuo fatto di carne e ossa le nuove tecnologie contrappongono con sempre maggiore insistenza un essere virtuale che, parafrasando i Depeche Mode, potremmo definire il nostro Personal Avatar. Il film di Wally Pfister si muove proprio su questi binari, da un lato raccontando una parte della contemporaneità, dall’altro anticipando conseguenze e derive di un mondo sempre più collegato, sempre più schiavo della Rete, nel quale ad un’intelligenza artificiale è dato il potere di inserirsi in profondità nella vita delle persone, non solo attraverso i dispositivi che regolano la loro esistenza. Superando la distopia wachowskiana di Matrix, di un mondo “altro” a cui collegarsi tramite un innesto nella corteccia celebrale, Transcendence porta l’inferno sulla Terra senza bisogno di (s)collegarsi da niente. La trascendenza ingloba l’immanenza, confondendo la nostra percezione dell’esistente e condannandoci a una nuova rivoluzione, non per forza nel solco dell’evoluzione digitale. Subito dopo aver illuso lo spettatore con queste ottime premesse il film si distacca ben presto da qualsivoglia velleità di elevarsi, o meglio di trascendere la produzione media mainstream. Pfister, storico direttore della fotografia di Nolan alla prima regia, e lo sceneggiatore esordiente Jack Paglen restano legati alle catene della loro inesperienza finendo per raccontare una storia che dà un colpo al cerchio e uno alla botte, dicendo tutto e nulla, assolvendo progressisti e luddisti allo stesso modo. Tanto forte è l’innamoramento per questo progetto che i due autori non hanno avuto nemmeno il coraggio di chiudere il cerchio narrativo. Perché nel dubbio di non aver raccontato nulla, la scelta più semplice è lasciare allo spettatore l’incombenza di colmare quel vuoto mascherato da eterno ritorno e vestito a festa grazie al glamour, qui totalmente inutile, di Johnny Depp.
Transcendence [id., USA/Gran Bretagna 2014] REGIA Wally Pfister.
CAST Johnny Depp, Rebecca Hall, Paul Bettany, Cilian Murphy, Kate Mara.
SCENEGGIATURA Jack Paglen. FOTOGRAFIA Jess Hall. MUSICHE Mychael Danna.
Fantascienza/Thriller, durata 119 minuti.