“The sexiest man alive”
Jason Becker non è ancora morto. È il caso di ripeterlo perché è facile pensare il contrario, visto che il chitarrista dei Cacophony è sparito dalle scene dal ’91, quando gli fu diagnosticata una sclerosi laterale.
Eppure lui continua a scrivere della musica che viene poi eseguita da altri musicisti, e ha pubblicato diversi album solisti da quando è costretto in sedia a rotelle. Ma andiamo con ordine. Negli anni ’80 Becker è stato un ragazzo prodigio devoto alla chitarra elettrica. Le interviste ai familiari descrivono un giovane Jason che suona dalla mattina alla sera. Inizialmente privo di disciplina e di metodo, sembra essere un automa capace solo di fare le scale sempre più velocemente. Presto dimostra di avere anche una forte sensibilità per la composizione e, appena sedicenne, entra a far parte dei Cacophony in cui duetta con Marty Friedman, altro virtuoso metallaro che entrerà a far parte dei Megadeth. Jason è già considerato un colosso del rock neoclassico ed è chiamato a far parte della David Lee Roth band in sostituzione di Steve Vai. Ad appena vent’anni ha raggiunto la vetta e sembra destinato a diventare una rock star. Sappiamo fin da subito che le cose non andranno così, ma Not Dead Yet non è un film lacrimevole e, come suggerisce il titolo, la voglia di continuare a vivere è un tema portante all’interno della narrazione. A Jason furono dati pochi anni di vita ma è sopravvissuto fino a oggi e la sua mente è perfettamente lucida, nonché pronta a fare dell’ironia sulla propria condizione. È paralizzato dalla testa ai piedi ma un computer lo aiuta a comunicare selezionando le lettere dell’alfabeto coi movimenti delle pupille. Lo stesso sistema gli consente di comporre musica; privato dello strumento, che per lui era un’estensione del corpo, le sue doti di compositore sono messe a dura prova. Il gusto per il virtuosismo è rimasto, e per eseguire i pezzi prestano le proprie mani musicisti del calibro di Michael Lee Firkins, Steve Vai e Marty Friedman. Il film si concentra soprattutto sugli anni del successo lasciando per ultime le vicende legate alla paralisi, che oramai lo affligge da ventitré anni contro i ventuno che aveva quando dovette rinunciare al tour mondiale con David Lee Roth. La sua storia sfortunata non può lasciare impassibile il pubblico, eppure il documentario rimarrà un oggetto per i pochi fan del rock virtuoso, da evitare se troppe note vi fanno venire il mal di testa.
Jason Becker: ancora vivo [Jason Becker: Not Dead Yet, Gran Bretagna/USA 2012] REGIA Jesse Vile.
CAST Jason Becker, Ehren Becker, Gary Becker, Ron Becker, Marty Friedman, Joe Satriani, Steve Vai.
FOTOGRAFIA Carl Burke. MUSICHE Jason Becker, Michael Lee Firkins.
Documentario, durata 87 minuti.