Tutti insieme demonicamente
Prendere generi diversi – horror e poliziesco – e farne una commistione: Liberaci dal male li lascia scontrare vicendevolmente ma con lo scopo, sotto sotto, di farli convergere. Il conflitto tra ragione e misticismo, il poliziotto Jimmy e il prete Mendoza, è solo la facciata fintamente elaborata di un modo d’interpretare i fatti in maniera razionale o religiosa.
Un binomio che segue direzioni destinate ad incrociarsi, perché se il male terreno di chi ogni giorno vive in mezzo alla feccia a Brooklyn si eleva a un Male superiore e demoniaco, il Bene incondizionato del divino invece si condensa nelle benevole azioni umane di chi ogni giorno si mette al servizio degli altri.
Due strade che incrociano il proprio reale essere, ma che tolgono ogni forma di dubbio e possibilità nell’interpretazione dei fatti, punto in cui riuscivano contrariamente The Exorcism of Emily Rose o meglio ancora Sinister, sempre diretti da Scott Derrickson. Di fatto Liberaci dal male, scegliendo questa strada, appiattisce le due differenti scelte di genere, certamente sfaccettate stilisticamente nella loro complementarietà e diversità, ma in cui alla fin fine qualsiasi cosa va bene, perché tutto può esser interpretabile in quanto manifestazione di un Bene. Neanche il tentativo di dare un peso più concreto e attuale alla vicenda ha senso, forse sperando di allontanare la pellicola dal nuovo filone dell’horror demoniaco; che il Male venga trasportato dall’Iraq da un gruppo di soldati rimanda per forza di cose all’incipit de L’esorcista rovesciandone però il senso: il Male è costante e dovunque perché intrinseco, qui al contrario è esterno e riscontrabile nell’esotico ed importabile dal nostro mondo. Che l’horror stia vivendo un periodo di leggero assestamento da qualche anno a questa parte è chiaro, perso il predominio di genere preso nel post undici settembre e costretto a convivere con il ritorno della fantascienza, ora sta seguendo strade sempre più eterogenee facendo affidamento a delle costanti (la possessione è una di queste) ma mai a un indirizzo comune come lo era stato il torture-porn nella prima decade del nuovo millennio. L’ultima pellicola di Derrickson prova un accostamento particolare ma rimane troppo insicuro per affermarsi, e ancor di più mostra i limiti nel non sapere quali siano i timori che lo spingono ad esistere come sintomo societario: è proprio per questo allora che Bene – male e Male – bene possono essere messi assieme, tutto è terreno e sovraterreno, tutto è tutto ma alla fine sembra non essere proprio niente.
Liberaci dal male [Deliver Us from Evil, USA 2014] REGIA Scott Derrickson.
CAST Eric Bana, Edgar Ramirez, Olivia Munn, Joel McHale.
SCENEGGIATURA Scott Derrickson, Paul Harris Boardman. FOTOGRAFIA Scott Kevan. MUSICHE Christopher Young.
Horror, durata 118 minuti.