SPECIALE ATTORI DIETRO LA CINEPRESA
L’alba del western rivalutativo moderno
Tennessee, 1863. Logorato dall’indesiderabile situazione di stallo bellico prolungatasi per diversi giorni, il tenente nordista John J. Dunbar, convinto di essere oramai spacciato perché gravemente ferito, decide di compiere un ultimo sconsiderato gesto eroico.
Promosso proprio per la risolutiva manovra evasiva, può allora trasferirsi dovunque voglia: desideroso di sfuggire al degrado umano e militare che si stava propagando al fronte orientale ma soprattutto di vedere il selvaggio West prima che scompaia soggiogato dalla civiltà, si reca in un isolato avamposto della frontiera. Inizialmente spaurito dai rumori notturni attorno al forte misteriosamente abbandonato, presto si abitua alla solitudine e alla compagnia esclusiva di un affamato lupo selvaggio. Il casuale incontro con un gruppo di Indiani non sfocia fortunatamente in scontro armato nonostante la comunicazione poco agevole. Inizia una splendida amicizia, un emozionante viaggio alla scoperta di sé e dell’altro che sfaterà reciproci infondati miti e pregiudizi dei visi pallidi e dei pellerossa. A più di vent’anni dall’uscita al cinema Balla coi lupi si conferma non solo una costante piacevole presenza televisiva – provate per gioco a contare quante volte è stato trasmesso dalle nostre reti nazionali e vi stupirete – ma anche un film che non ci stanchiamo mai di rivedere. La ragione del suo incessante successo si deve solo in parte alla considerazione e alla visibilità giunta in seguito ai 7 Oscar vinti, ai ricercati costumi e alla libertà artistica assicurata dal cospicuo budget a disposizione. Una scommessa – come non definire tale il debutto cinematografico di Costner dove per ben tre ore la lingua Sioux non viene doppiata ma sottotitolata? – certamente vinta ma che, nonostante l’indubbia potenzialità della sceneggiatura del romanziere Blake, se non avesse puntato proprio su quelle sue intrinseche caratteristiche tanto applaudite ma anche aspramente criticate da alcuni non avrebbe né spiccato il volo né sarebbe divenuta una leggenda della Settima Arte: l’estrema fiducia del regista nel potere evocativo della cinepresa, che segue con spiccato minimalismo – a volte persino manicheista – tanto il profilo nobile dello scontroso guerriero Sioux e la curiosità inconsueta di Dunbar quanto la ferocia dei Pawnee e le bassezze dello spilorcio Timmons. Certo, alcune scene – una su tutte quella del bisonte che frena a un centimetro dal giovane indiano sollevando un polverone – paventano forse uno spiccato gusto per gli effetti hollywoodiani. Ma ciò che amiamo di più sono i suggestivi scorci bucolico-intimisti della semplice vita nella prateria, così dense di lirismo da smuovere in noi infiniti dubbi ed emozioni. Preziose istantanee di celluloide di un mitico passato oramai svanito per le platee odierne.
Balla coi lupi [Dances with Wolves, USA 1990] REGIA Kevin Costner.
CAST Kevin Costner, Mary McDonnell, Graham Greene, Rodney Grant.
SCENEGGIATURA Michael Blake. FOTOGRAFIA Dean Semler. MUSICHE John Barry.
Western, durata 221 minuti.