SPECIALE CORTOMETRAGGI ITALIANI
Ingannevole è la mente più di ogni cosa
Una ragazza scappa, terrorizzata. Al termine di un lungo corridoio finalmente trova rifugio in una stanza e si mette – apparentemente – in salvo. Ma in salvo da chi, da cosa? A New Born ci catapulta in medias res, elidendo qualunque preambolo e qualsivoglia introduzione esplicativa.
Siamo atterriti e disorientati, al pari della protagonista, al punto da ipotizzare persino un rapimento alieno, nel momento in cui i piedi della giovane si sollevano da terra. È una falsa pista: il nostro personaggio principale semplicemente si stende a letto, continuando ad osservare le inquietanti ombre che dietro la porta sembrano non concederle tregua. Presentato nello Short Film Corner del Festival di Cannes 2015, A New Born è un progetto coraggioso e ambiziosissimo, nato da un’idea del giovane filmmaker labronico Simone A. Tognarelli e del sodale Jacopo Aliboni, autore anche delle musiche. È proprio la colonna sonora ad incorniciare abilmente la sotterranea inquietudine di cui è intriso il cortometraggio, che offre un impatto narrativo degno del miglior David Lynch e che si apre a molteplici riferimenti artistici. Su tutti, per stessa ammissione di Tognarelli spicca l’omaggio alla letteratura di James Graham Ballard: A New Born deve il suo input originario a La mostra delle atrocità, romanzo sperimentale che rappresenta un’anomalia nel percorso artistico dello scrittore britannico. Non si può fare a meno di notare, ad esempio, come il luogo della fuga iniziale assomigli ad una clinica, ad un ambiente di reclusione coatta, proprio come accade nella mostra ballardiana. Capiremo presto però che sono ben altre le costrizioni che ossessionano la ragazza, e che il viaggio intrapreso porterà ad una inevitabile e sofferta rinascita (che cos’è in fondo la stanza se non un grembo materno in cui potersi rannicchiare?). Surreale (si potrebbe persino dire avanguardista) e minuziosa, l’opera di Tognarelli riflette sul tema del “doppio” – ben simboleggiato dallo specchio, rappresentazione dell’Altro da sé e della deformazione della propria immagine che respinge e al contempo attrae – e sulla purezza dell’Io, messa a confronto con gli elementi naturali. Meno immediato (e per questo più affascinante) l’approfondimento sulla dicotomia fra interferenze cerebrali e stimoli elettrici, grimaldello per afferrare il senso ultimo del cortometraggio e “chiudere il cerchio” delle sollecitazioni visive. Vale la pena in tal senso rifarsi ancora una volta a Ballard, che con notevole lungimiranza aveva già inteso negli anni ’70 come il paesaggio dei mass media avrebbe progressivamente invaso e plasmato la mente degli individui. Con la conseguenza non dell’annientamento dell’identità, ma di una sua continua trasformazione.
A New Born [Italia 2015] REGIA Simone A. Tognarelli.
CAST Gea Martini Landini, Michael Segal.
SCENEGGIATURA Simone A. Tognarelli, Jacopo Aliboni. FOTOGRAFIA Francesco Mazzei. MUSICHE Jacopo Aliboni.
Sperimentale, durata 10 minuti.