Vite fameliche
Mediacritica è da sempre attenta a trattare ogni tipologia di media: negli ultimi tempi stiamo anche ampliando le recensioni di cortometraggi. Questa volta parliamo di Snowflake di Francesco Roder, un lavoro “anomalo” e esclusivo per molti aspetti.
Una cosa da constatare, e che stupisce fin da subito, è che il corto di Roder ha vinto numerosi premi (tra i tanti è bene citare i due all’American Movie Award), ma nessuno di questi è stato consegnato da un Festival italiano. Snowflake è forse troppo poco italiano, cosa che non è di sicuro un fattore negativo, sia per quanto riguarda l’ottima messa in scena che la trama che ci presenta.
Aurore (Tracy Middendorf) sta morendo e Claire (Ele Keats) è al suo fianco, ma Aurore ha un ultimo regalo per lei: un diario dove racconta la storia del loro amore… La tematica omosessuale è il pretesto per raccontare altro: la vita è fatta di rinunce e sogni da rincorrere, le scelte più ovvie e più ordinarie a volte sono quelle sbagliate, l’amore resiste al tempo e agli eventi. Dette così sembrano tutte delle banalità stereotipate, ma Roder dimostra di saper dare un taglio originale, in nome dell’onestà sia verso se stessi che verso il mondo. Non si cerca la lacrima facile e ricattatrice, ma si vuole far ragionare lo spettatore su cosa sia il coraggio. Il coraggio di vivere e seguire i propri istinti, senza doversi omologare alle regole della pavida società odierna. Non si cerca di cavalcare l’onda di un argomento “attuale”, ma si descrive l’autenticità di uno spaccato di un’ipotetica vita senza orpelli ma con tante virtù. Il peso delle parole, in questo caso scritte in un diario, che più di ogni altra cosa sanno descrivere e ricordare le sensazioni vissute. Claire si ritroverà a fare i conti con il rimpianto, e se inizialmente potrebbe passare per la “cattiva” della storia, man mano che il cortometraggio prosegue si capirà che la colpa del non vissuto è da imputare ad entrambe. Roder sprona a non comportarsi come le sue protagoniste ma ad agire braccando i propri sogni, qualunque essi siano. Snowflake, girato interamente a New York, si avvale di un cast superbo: entrambe le protagoniste hanno ricevuto a loro volta dei premi, ed è un test superato a pieni voti per il futuro del regista. La sua mano è delicata e mai maliziosa, e dimostra di conoscere il mezzo cinematografico scandendo bene i tempi e lo svolgersi della vicenda. Nonostante la drammaticità, Snowflake regala un sorriso allo spettatore dopo i titoli di coda: un sorriso nostalgico ma compiacente, come è alla fin fine la vita. Attendiamo il salto di Roder nel lungometraggio; noi continueremo a seguirlo nella sua sana avidità cinematografica, sperando che anche in patria si accorgano di lui.
Snowflake [id., Italia/USA 2014] REGIA Francesco Roder.
CAST Ele Keats, Tracy Middendorf, Sara Lavner, Dayvin Turchiano, Lorenzo Balducci.
SCENEGGIATURA Francesco Roder. FOTOGRAFIA Lyn Moncrief. MUSICHE Luca Lenardi, Federico Piccin.
Drammatico, durata 15 minuti.