SPECIALE ASSASSINI NATI
“Donne? Ballo? E a che diavolo servono? Io non voglio ballare: preferisco far ballare il prossimo”
Si sa che i momenti di conflitto sono i più fecondi per chi racconta storie. I generi cinematografici hollywoodiani nascono proprio dalla necessità di raccontare, magari con delle metafore, i momenti di attrito: le guerre mondiali ispirano il cinema di guerra, la frontiera genera il western e così via. Anche l’epoca del proibizionismo e della grande depressione ha il suo genere prediletto: il gangster movie, che spopola nei primi anni ‘30.
Un piccolo uomo pieno di ferocia e grandi ambizioni è protagonista di Piccolo Cesare, forse il primo successo di pubblico del genere gangster. Cesare (Edward G. Robinson) rapina i distributori di benzina in compagnia del suo amico Joe (Douglas Fairbanks Jr.). Insieme fuggono dalla provincia per fare fortuna nella metropoli. Joe desidera abbandonare la criminalità per diventare ballerino mentre Cesare si fa notare immediatamente per la crudeltà e l’avventatezza e riesce a scalare rapidamente i ranghi della criminalità organizzata. Il suo stile violento, però, ha poco a che fare con la politica di corruzione endemica della mafia di Chicago e la fiamma del suo impero sembra destinata a consumarsi rapidamente. Se tutto ciò suona familiare non è un caso, perché il personaggio interpretato da Edward G. Robinson è la matrice cui si sono ispirati molti altri film, dalle hit successive del filone gangster (Nemico pubblico, Scarface – Lo sfregiato) ai moderni omaggi depalmiani. Cesare dovrebbe essere un modello negativo di megalomania, ma diviene anche simbolo dell’ambizione e della perseveranza umana: non riconosce l’autorità di nessuno, è immune al fascino femminile (il love affair è lasciato nelle mani di Joe, più giovane e attraente) e non ci pensa due volte prima di minacciare chi lo abbandona, anche se si tratta del suo migliore amico. La sua mancanza di umanità lo condanna alla solitudine e, in ultima istanza, alla tragedia quando perderà il suo unico amico e il cerchio della polizia comincerà a stringersi attorno a lui. Si è soli in cima, ma la ferocia di Cesare ispira ammirazione nei suoi sottoposti e, singolarmente, la sua fine arriverà quando commetterà l’errore di lasciare in vita dei testimoni. Neanche Cesare è un assassino nato, insomma, e sarà proprio il suo unico momento di umanità a inchiodarlo.
Piccolo Cesare [Little Caesar, USA 1931] REGIA Mervyn LeRoy.
CAST Edward G. Robinson, Douglas Fairbanks Jr., Glenda Farrell, William Collier Jr.
SCENEGGIATURA Francis Edward Faragoh, Robert N. Lee, Robert Lord. FOTOGRAFIA Tony Gaudio. MONTAGGIO Ray Curtiss.
Gangster Movie/Drammatico, durata 79 minuti.