SPECIALE SPIRITI & FANTASMI
Terrore
L’oceano e una cittadina nata sul limitare della costa, i segreti che il passato porta con sé e che l’acqua oceanica per un secolo ha inghiottito. L’horror trova la sua architrave anche da questi singoli elementi, fascinatori come i giochi luminosi che una cortina di nebbia può produrre nella sua aleatoria sostanza, lenta, inconsistente e inarrestabile. La nebbia avvolge tutto, ma cela qualcosa di oscuro al suo interno, l’antico rancore di un’ingiustizia, proprio nel giorno in cui San Antonio Bay si appresta a festeggiare il suo centenario.
The Fog, figurativamente, ha la stessa materia di ciò che racconta – una storia di spettri che dalle profondità del passato tornano per riscuotere dal torto subito in vita –, la tensione si lega inestricabilmente a questa presenza-non presenza, di qualcosa che esiste ma allo stessa è troppo labile per afferrarlo cognitivamente. La nebbia ha la medesima sostanza del passato, percepibile ma indefinibile, fisico ma anche immateriale, è questo singolo elemento che delinea la natura del film. John Carpenter in The Fog guarda con attenzione a una tradizione letteraria fantastica e del mistero ben definita, Lovecraft e Poe, e non solo per la citazione di A Dream Within a Dream di Poe all’inizio sull’indefinibile natura cognitiva della realtà, come un sogno dentro un sogno e un orrore talmente reale ma privo di quella materialità da renderlo tale. Quel che lega The Fog a quella tradizione letteraria però è la semplicità degli elementi, l’oceano e la costa, la cittadina e la nebbia, il naturale e il fantastico sono i due poli attrattivi della fantasia spettatoriale, il tono dell’indefinibile suscita molta più forza dell’orrore che vedremmo se manifesto. Sagome in mezzo alla nebbia, occhi rossi e mani putrescenti sono gli unici indizi sulla reale natura degli spettri, ma ad accrescere la tensione non è quel che la nebbia nasconde, a farlo è la sua stessa presenza. Parliamo di atmosfera, di quel che The Fog ci fa respirare tramite questi singoli elementi, la stimolazione di un sostrato culturale, gotico, che ognuno di noi ha presente e riconosce, perché è vero che forse ci fa più terrore quello che non vediamo di quel che vediamo, ma ancor di più è quando questo terrore è stimolato dalla nostra fantasia di ciò che solo indefinibilmente percepiamo.
The Fog [id., USA, 1980] REGIA John Carpenter.
CAST Adrienne Barbeau , Jamie Lee Curtis, Janet Leigh, John Houseman.
SCENEGGIATURA John Carpenter, Debra Hill. FOTOGRAFIA Dan Cundey. MUSICHE John Carpenter.
Horror, durata 85 minuti.