7° France Odeon – Festival del Cinema Francese, 29 ottobre – 1 novembre 2015, Firenze
Il bilancio della VII edizione
Si è conclusa Domenica 1 novembre la settima edizione del France Odeon. Un traguardo che si aggiunge alle precedenti edizioni del Festival France Cinéma, per un totale di trent’anni di cinema francese a Firenze, celebrati dall’omonima mostra fotografica in esposizione all’Istituto Francese in Piazza Ognissanti.
Quest’anno la manifestazione, nata con l’obiettivo di promuovere nel capoluogo toscano il cinema e la cultura d’oltralpe, si è dimostrata l’occasione ideale per una riflessione più approfondita sulla nuova legge sul cinema, di cui si discute da tempo in Parlamento, e una possibile adozione del modello francese legato al Centre national du Cinéma. A dar risalto alla mission del festival è stato un programma di ampio respiro, che ha fatto leva su registi e interpreti del panorama francese comunque noti a livello internazionale. I film presentati al Cinema Odeon hanno infatti proposto volti e nomi familiari al pubblico italiano: da Nos femmes di Richard Berry, interpretato con Daniel Auteuil, a Mon roi di Maiwenn con Vincent Cassel, dal Maryland di Alice Winocour presentato a Cannes 2015 al Trois souvenir de ma jeunesse di Arnaud Desplechin con l’attore feticcio Mathieu Amalric. Senza contare la centralità di Philippe e Louise Garrel, presenti anche in sala durante il festival e ideali rappresentanti della duplice anima dei film in programma, tra la generazione dei navigati esponenti del cinema francese e quella dei giovani registi emergenti. Philippe Garrel ha presentato lo splendido bianco e nero de L’ombre des femmes, film che esplora con brillante ironia il rapporto paritario di una coppia, avvalendosi stavolta di una solida sceneggiatura scritta con Jean-Claude Carriére e Caroline Deruas-Garrel. Il figlio Louis ha esordito nel lungometraggio con Les deux amis, incentrato sull’amicizia maschile e il coinvolgimento sensuale che la attraversa. L’attenzione al divismo si conferma uno dei caratteri ricorrenti della manifestazione che, nei quattro giorni di proiezioni, ha concentrato un discreto numero di ospiti: oltre ai Garrel e a Laetitia Casta, quest’anno il festival è stato inaugurato da Michel Hazanavicious, regista Premio Oscar di The Artist, e dall’attrice Bérénice Bejo. A quest’ultima è stato assegnato il premio Essenza del talento, con un flacone gioiello realizzato in esclusiva da Ferragamo Parfums, in quanto attrice che meglio esprime il legame tra cinema francese e cinema italiano. Sarà infatti protagonista di Fai bei sogni di Marco Bellocchio, con il quale ha da poco finito le riprese. L’allure da star system ha probabilmente contribuito alla risposta positiva del pubblico, con un aumento delle presenze in sala rispetto agli anni scorsi. Ma la concessione alla forma è tutt’altro che stigmatizzabile se accompagnata dal contenuto e questa edizione del France Odeon chiude con un bilancio positivo, anche grazie a opere come I terribili segreti di Maxwell Sim di Michel Léclerc, perfetto ritratto delle nevrosi e della solitudine contemporanea.