La faccia triste dell’America
Ad oggi Churubusco è un quartiere di Città del Messico. Ma nel 1847 era un piccolo pueblo isolato, con un convento e un rio sottile, destinato ad entrare nella Storia per la Resistenza del Battaglione San Patrizio. Quello che Andrea Ferraris racconta in Churubusco è il frammento di una guerra molto più estesa, che portò l’esercito degli Stati Uniti a strappare al Messico gran parte delle sue terre. Le stesse che ora “protegge” con armi e filo spinato dai messicani clandestini che attraversano il confine.
In quell’esercito a stelle e strisce milita anche Gaetano Rizzo, di origine siciliana, protagonista del graphic novel edito da Coconino Press, assieme ai molti arruolati europei che combatterono una guerra non loro per ottenere la cittadinanza. L’obiettivo è espugnare Churubusco, il villaggio misterioso che Ferraris arrocca sulle montagne, dove resistono i messicani coadiuvati da disertori irlandesi. Dopo 20 anni di illustrazioni per Disney, sulla scia dei maestri Carl Barks e Massimo De Vita, Andrea Ferraris arriva al graphic novel disegnando il Bottecchia scritto da Giacomo Revelli, per poi intraprendere, con Churubusco, un progetto personale denso di rilevanza storica e di umana profondità. La storia del Battaglione San Patrizio, a lungo persa nella memoria, torna a rivivere nel suo stile graffiante, ispirata nell’autore da una canzone dei Chieftains, gruppo folk irlandese. La ricerca estenuante del pueblo, sotto il cielo incendiato del Messico, la lotta disperata del popolo messicano al seguito di un carismatico leader e l’atrocità del massacro operato dagli Stati Uniti sono lo scenario per la crescita interiore di un uomo, per la sua presa di coscienza della guerra degli umili contro gli umili obbedendo al volere di chi muove le fila. Uno spaccato di tragico eroismo che Ferraris restituisce con sincerità scevra da retorica, nel bianco e nero della matita che, nell’incubo del protagonista, si tinge di acquerello al caffè. Gli scontri, invece, il dolore e la fatica, Ferraris li mostra nella cornice oggettiva di una gabbia fissa, occhio storico puntato sul passato. La fisicità dei suoi personaggi è al contempo longilinea e pesante, come l’animo di chi arranca nella desolazione della guerra, mentre i volti sono scarni e induriti, come il paesaggio inospitale, ostile e puntuto come spine di un cactus. La potenza espressiva delle tavole risente di ispirazioni eterogenee, dai disegni di Breccia, Battaglia, Pratt alla pittura di Goya, Delacroix e Gericault. Un background di suggestioni visive che Ferraris rivendica e rielabora, evocandole alla luce di un nuovo immaginario, memore anche della lezione di Ford, de Il grande cielo di Howard Hawks, fino al cinema di Germi per la caratterizzazione del proprio Capitano. Il risultato è un’opera impressionante, sia per la ricchezza stilistica che per la pregnanza da un punto vista storico e culturale. Per portarla a termine Ferraris ha seguito uno scrupoloso lavoro di documentazione che l’ha portato in Irlanda e in Francia, tra ambasciate messicane e istituti culturali, sulle tracce di quel Battaglione che riunì in sé molti popoli diversi e li vide lottare insieme contro una guerra ingiusta, per una causa in cui credevano davvero.
Churubusco [Italia 2015] TESTI e DISEGNI Andrea Ferraris.
PUBBLICATO DA Coconino Press.
Graphic Novel, pp. 200, 15,73 €.