38° Festival International du Court Metrage, dal 5 al 13 febbraio 2016, Clermont-Ferrand (Francia)
Piove, governo ladro!
Parlando del cinema italiano contemporaneo, molti si lamentano del fatto che raramente cerchi di rappresentare gli aspetti più drammatici della realtà sociale, rimanendo spesso scollegato dai drammi più scottanti del Paese.
Critica di per sé sotto certi aspetti innegabile, ma che spesso rischia di cadere in una trappola: cioè quella di non distinguere l’impegno e la denuncia d’accatto, retorica e superficiale dalla rielaborazione che porta alla presa di coscienza, fondamentale nel cinema come in qualsiasi altra operazione artistica e culturale; cioè tra il “piove, governo ladro!” detto davanti alla tazzina del caffè al bar (che, per carità, può anche essere detto con la massima sincerità) e la rilettura più ponderata, allegorica ed efficace. Per fare un esempio “classico”, La classe operaia va in Paradiso è diventata una delle migliori rappresentazioni della condizione nelle fabbriche non perché semplicemente si limitava a mettere in scena la vita grama dell’operaio, ma perché l’ha sublimata nel tono amaramente e sardonicamente grottesco tipico di Elio Petri, rafforzando proprio in questo modo la denuncia. Non è un esempio scelto a caso, perché proprio il film diretto da Petri e interpretato da Volonté è uno dei modelli principali – in particolare per le scene in fabbrica – di Venerdì di Tonino Zangardi, unico cortometraggio italiano selezionato per la sezione principale del più importante festival dedicato ai corti d’Europa. Venerdì è il giorno in cui in un’azienda produttrice di divani, in procinto di trasferirsi in Cina, viene stilata la lista di chi rimarrà in cassa integrazione: situazione vissuta in maniera particolarmente tragica da un operaio, non più in grado di reggere la tensione dovuta alla spada di Damocle che pende sopra il suo lavoro. Un dramma, quello del lavoro o inesistente o sfuggente, che è tra i più tragici della nostra contemporaneità, e che è stato affrontato da molti cortometraggi italiani degli ultimi anni. In questo filone si inserisce il film di Zangardi, che però, nonostante l’innegabile mestiere, affronta il tema in maniera poco efficace, risultando anche un po’ banale e soprattutto vittima di quella retorica che (al di là delle buone intenzioni del regista, che nessuno si permette di mettere in discussione) rischia di bagnare le polveri alla denuncia. Basta vedere come manchi completamente il senso del tragico nell’atto finale. Rimanendo nel filone dei corti dedicati al mondo del lavoro degli ultimi anni non ha né la potenza del grottesco di Canile di Gaspare Russo, né il realismo più radicale e la forza intimista di E.T.E.R.N.I.T. di Giovanni Aloi, e nemmeno la fantasiosa rielaborazione in chiave musical di Thriller di Giuseppe Albano.
Venerdì [id., Italia 2015] REGIA Tonino Zangardi.
CAST Uccio De Santis, Dino Abbrescia, Antonio Andrisani, Simone Castano, Antonella Bavaro.
SCENEGGIATURA Roberto Moliterni. FOTOGRAFIA Dario Germani. MONTAGGIO Andrea Gagliardi.
Drammatico, durata 15 minuti.