Fast fashion kills slowly
Si chiama fast fashion e, da vent’anni a questa parte, domina il settore dell’abbigliamento. È la “moda veloce” di largo consumo, quella che impone continui acquisti e cambi repentini, armadi pieni di indumenti, magari a bassissimo costo, pronti ad essere sostituiti nell’ormai perenne stagione dei saldi.
The True Cost, il titolo del documentario di Andrew Morgan, allude esattamente a questo: al costo reale di ognuno di quei capi che ammiccano graziosamente dalle vetrine. Sollevare il coperchio patinato della moda per scoprire cosa bolle nella pentola d’oro può rivelarsi una curiosità fatale. Per esempio, si rischia di accorgersi che mentre inveiamo contro le pellicce, mossi da sacrosanto spirito di giustizia, tolleriamo senza problemi un mostruoso apparato invisibile. Anche quello bagnato di sangue e, nello specifico, di sangue umano. Se pensate che stia esagerando allora The True Cost è il film che fa per voi. Niente crociate, beninteso: Andrew Morgan si limita a percorrere a ritroso le tappe che portano gli indumenti negli store, dalle piantagioni di fibre tessili fino alle fabbriche dell’abbigliamento. Un viaggio che abbraccia Paesi di tutto il mondo, raccoglie immagini e testimonianze e illustra senza troppi giri di parole quello che si cela dietro l’allure impeccabile delle passerelle, la carineria delle fashion blogger e l’isteria collettiva dei prezzi d’occasione. E, sì, anche dietro a quella maglietta che abbiamo comprato facendo un vero affare. L’ammontare, in soldoni? Litri e litri di prodotti chimici, per aumentare la produzione delle fibre, che ogni anno avvelenano interi villaggi, diffondendo malattie e malformazioni. Stabilimenti tessili pieni di manodopera, che definire sottopagata è un eufemismo, in tali condizioni “di sicurezza” da garantire continui incidenti spesso mortali per i lavoratori. Senza contare le punizioni corporali a chi si azzarda a reclamare un diritto. Un conto piuttosto salato rispetto a quello riportato dall’etichetta. Sebbene non manchino le interviste a persone inserite nel settore o nella ricerca di un consumo sostenibile, la forza di The True Cost è soprattutto nella nelle immagini. Andrew Morgan ha buon gioco, senza peraltro dover inventare, nel giustapporre la torre d’avorio del fashion, trionfo dell’effimero, etereo e sublime, alla concretezza dello sfruttamento e della povertà delle sue fondamenta. Nel mezzo c’è il regno della comunicazione, un sistema sociale ed economico che costruisce l’identità del singolo a partire da quanto consuma, illudendoci che il prossimo acquisto sarà la soluzione alle nostre insicurezze. Per capire quanto sa essere persuasivo, provate a fare un esperimento: guardate le immagini di centinaia di persone ridotte alla fame, costrette a lavorare quasi in schiavitù, e quelle di folle urlanti che si spintonano per accaparrarsi l’ultimo pantalone in saldo. E poi scegliete quale fa più pietà.
The True Cost [id., USA 2015] REGIA Andrew Morgan.
CAST Lucy Siegle, Livia Firth, Stella McCartney, Vincent Vittorio, Vandana Shiva.
SOGGETTO Andrew Morgan. FOTOGRAFIA Andrew Morgan. MUSICHE Duncan Blickenstaff.
Documentario, durata 92 minuti.