Guarda e impara!
Non sono un assiduo consumatore di programmi tv, ma ce ne sono alcuni che misteriosamente attirano la mia attenzione: Boss in incognito è uno di questi e ho seguito negli anni (è appena terminata la terza edizione) le puntate con una frequenza quasi continua.
Versione italiana del programma americano Undercover Boss, Boss in incognito ha visto delle modifiche per questa nuova stagione. Innanzitutto è cambiato il presentatore, Flavio Insinna è subentrato a Costantino Della Gherardesca e questo cambio di guardia si è fatto sentire, soprattutto per quanto riguarda lo stile di conduzione e lo svolgimento delle singole puntate. Il programma è semplice: un manager di una grossa azienda si intrufola in incognito tra i suoi dipendenti, camuffando il proprio aspetto, per capire quali sono i punti di forza e quelli da modificare. In quest’annata la scusa della presenza delle telecamere è giustificata dalla registrazione di un finto reality sul lavoro, e già questo è uno spunto per discutere sulla valenza del format. Reality nel reality, un connubio che per somma annulla la sospensione di credibilità. La conduzione di Insinna, rispetto a quella meno “seria” e più divertita di Costantino, rivela subito il cambio di marcia verso una più dichiarata morbosità televisiva: c’è un fastidioso moralismo di fondo e tutto viene raccontato come se fossimo davanti ad un trattato sociologico noioso e alla ricerca della lacrima facile, come del resto è solito fare Insinna anche nel preserale Affari tuoi. Spesso i dipendenti hanno una storia difficile alle spalle o lavorano per mantenere famiglie disgraziate e disfunzionali; alla fine il boss è portato a fare regali a volte spropositati e inimmaginabili (vacanze da sogno, contratti a tempo indeterminato, soldi a fondo perduto) per un’azienda comune. Ciò spesso fa cadere la verosimiglianza dell’operazione, cosa che invece Costantino sapeva mantenere con la forza dell’ironia alla “ok, siamo pur sempre in un reality, chissà se è vero?”. Ma allo stesso tempo la commiserazione e il conseguente premio che il boss fa ai suoi dipendenti sono la forza del programma: ci si immedesima riconoscendo alcune dinamiche lavorative e si sogna di essere un giorno trattati così, un miraggio per alcune realtà lavorative tristemente note nel nostro Paese. Il lavoro è ancora la chimera per costruire un futuro, vedere riuscire una persona in ciò che ama e ricevere degli incentivi per sopravvivere al meglio fa ancora commuovere… e la mia generazione lo sa bene! La speranza è sempre che i nostri capi guardino questo programma con gli occhi e non come un intrattenimento fine a se stesso. Noi già lo facciamo e ci sconfortiamo.
Boss in incognito [Italia 2015-2016] IDEATORE Stephen Lambert.
PRESENTATORE Flavio Insinna. REGIA Giorgio Romani. RETE Rai 2. PRODOTTO DA Rai, Endemol.
Docu-reality, durata 90 minuti (puntata), edizione 3.