80 e non sentirli
Torino ha sempre avuto un legame molto stretto con il cinema, e ancora oggi una certa aria cinefila si respira con maggiore nitidezza rispetto ad altre città. Si pensi alle origini, ai tempi del cinematografo, quando il capoluogo sabaudo era all’avanguardia europea. L’apporto della città allo sviluppo della Settima Arte e della sua industria è continuato nei decenni, meno evidente anche perché un po’ mascherato dall’understatement e dalla riservatezza tipiche dei suoi abitanti.
Esistono quindi personaggi che hanno dato un contributo importante allo sviluppo dell’industria cinematografica nazionale poco conosciuti al di fuori dei confini piemontesi: uno di questi è Lorenzo Ventavoli (classe 1922), entrato al cinema da bambino – nella sala gestita dal padre – e mai più uscito, nei ruoli d’esercente, distributore, produttore, scrittore (e all’occorrenza anche interprete). Per dire, sue sono state la prima sala d’essai (1959) e la prima multisala (1981) italiane. Alla figura di Ventavoli è dedicato Venanzio Revolt – I miei primi 80 anni di cinema, documentario diretto da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco. Il film ripercorre la sua vita, cinefila e privata, seguendo le coordinate di una chiacchierata/intervista davanti a tè e pasticcini tra lui e Steve Della Casa. Venanzio Revolt è un ritratto gentile e sommesso quanto esaustivo, che riesce a cogliere l’uomo nella sua interezza e ad accompagnarci, con i suoi ricordi e i suoi aneddoti, lungo la storia del cinema e della sua fruizione. Incontriamo Bergman, Buñuel e Woody Allen, e riusciamo a immaginare – per esempio – cosa significava andare al cinema ai tempi di guerra. Una miniera di racconti che riesce a essere anche una ricostruzione di come si siano sviluppate la cultura e la fruizione cinematografica nel nostro Paese, partendo dal “mondo piccolo” torinese. I tre registi sono stati abili nel voler rendere omaggio senza cercare l’aggressività agiografica, ma lasciando scorrere la soavità della chiacchierata e del flusso dei ricordi, simile all’incidere di un fiume: e proprio sulla cornice del Po, motivato dalla passione del protagonista per il canottaggio e colto in una soleggiata giornata primaverile che un efficace uso della fotografia ha trasformato in dolcemente autunnale, la voice over di Nanni Moretti recita spezzoni di libri scritti dallo stesso Ventavoli. La scelta di virare i colori della fotografia verso i toni autunnali sottolinea l’atmosfera di raccolta e appassionata rievocazione che pervade il film, così come l’intelligente scelta della colonna sonora. Elementi che rafforzano il già di per sé interessante e riuscito ritratto, con cui il trio di registi continua la ricostruzione della storia del rapporto tra Torino e il cinema iniziata nel 2012 con Sale per la capra, documentario dedicato alla tragedia del cinema Statuto.
Venanzio Revolt – I miei primi 80 anni di cinema [Italia 2016] REGIA Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco.
CAST Lorenzo Ventavoli, Steve Della Casa, Nanni Moretti (voce narrante).
SCENEGGIATURA Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti, Vincenzo Greco. FOTOGRAFIA Davide Greco.
Documentario, durata 52 minuti.