FPS – First Personal Shooting
Prima annotazione: tralasciamo l’erronea indicazione pubblicitaria, visto che di film girati totalmente in soggettiva nella storia del cinema già ce ne sono stati diversi, fin dal 1941 con La donna del lago e poi con l’arrivo del digitale che ha tecnicamente facilitato il tutto tra Arca russa, Enter the void e i finti found footage.
Detto ciò, Hardcore! rientra in quella schiera di pellicole che, consapevolmente o meno, riescono a entrare nella storia moderna della Settima Arte per la loro tipicità transmediale. Film che volutamente rifugge alla coerenza narrativa per essere pura messa in scena, tanto da essere elemento principale nella campagna pubblicitaria. Hardcore! non è solo questo, ma è uno degli esperimenti che più volutamente intende mescolare cinema e videogioco, partendo da una narrazione modulata da una sequela di micro-obiettivi che giustificano allegramente l’azione senza sosta. Racconta di Henry, riportato in vita tramite l’installazione di una serie di componenti biomeccanici da un’organizzazione criminale con l’intento di creare un esercito di superuomini. Tutto il film si basa sull’inseguimento cui Henry è preda una volta fuggito da questo gruppo di criminali, con l’obiettivo di salvare la moglie in ostaggio dell’organizzazione (di cui essa stessa è membro in veste di scienziata). Stop. La trama è volutamente un pretesto per mettere in scena sequenze di parkour in prima persona, violenze efferate di ogni genere, cadute da altezze mortali, esplosioni e, perché no, anche qualche bellezza nuda durante una sparatoria al bordello. Hardcore! mescola un po’ tutto, prendendo a modello l’intento ignorante e sopra le righe di sparatutto come Duke Nukem e Serious Sam, tralasciando il lato più fantastico (ma non del tutto), richiamando allo stesso tempo anche la forza di Call of Duty nel mescolare l’impressionismo in prima persona di action giocato e action cinematografico. Ambientato in un’indefinibile città russa come fosse un’enorme mappa di battaglia tra un uomo e un intero esercito, gioca come fosse contro il tempo, senza sosta alcuna, ricercando un’improbabile estetica dell’impressionismo della violenza (titoli di testa emblematici) vissuta in prima persona in modo iperrealistico. Detto ciò, Hardcore! è una pellicola priva di un reale costrutto, come poteva esserlo il dittico di Crank, superficialmente simile ma molto più ironicamente intelligente e decostruttivista all’interno delle dinamiche di genere. Rimane di fatto un film che cerca disperatamente di creare un surplus spensierato di tutto ciò che può esser considerato hardcore (appunto). Questo surplus adrenalinico funziona per la prima mezz’ora, il problema è il resto della pellicola che non fa altro che ricalcare sé stessa fino alla conclusione. Insomma un pasticcio, che si infrange sulla volontà di mescolare e combinare la tediosa linearità narrativa con un’adrenalinica disomogeneità estetica.
Hardcore! [Hardcore Henry, Russia/USA 2015] REGIA Ilya Naishuller.
CAST Sharlto Copley, Haley Bennett, Danila Kozlovsky, Tim Roth.
SCENEGGIATURA Will Stewart, Ilya Naishuller. FOTOGRAFIA Pasha Kapinos, Vsevolod Kaptur, Fedor Lyass. MUSICHE Darya Charusha.
Azione/Fantascienza, durata 96 minuti.