SPECIALE SERIE TV
Cosa sarebbe successo se…
Il 22 novembre 1963, John Fitzgerald Kennedy fu ucciso da un cecchino appostato su un tetto di Dallas. La certezza sull’identità dell’assassino e – soprattutto, sui mandanti – non è mai emersa, anche per l’immediata uccisione del primo sospettato. L’evento ha cambiato la storia americana, almeno nell’immaginario collettivo contemporaneo.
Una porta sul retro del locale di Al Templeton è in realtà un varco temporale che porta, sempre e comunque, all’inizio degli anni ’60 e al giovane insegnante Jake Epping resta in eredità il compito di sventare l’attentato al Presidente per cambiare la storia mondiale. Tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King, 22.11.63 mette in scena l’applicazione pratica di uno dei tormentoni della cultura popolare a stelle e strisce, che individua proprio nella morte di JFK il declino e la corruzione del destino americano. Quanto di questo corrisponda a realtà è tutto da vedere, non a caso quella messa in scena è una risoluzione dei fatti solo probabile, ma non delle più entusiaste. Se senza dubbio alcuni degli elementi maggiormente intriganti e significativi afferiscono alla versione scritta (l’idea del “passato che ti respinge”, quella misurata mescolanza di amore e thriller), è innegabile che nella trasposizione seriale un netto valore aggiunto sia dato dalla faccia (di bronzo) di James Franco. Questo è infatti uno di quei casi in cui il volto, talvolta poco espressivo e in generale piuttosto laconico dell’attore, rende giustizia a una storia intrisa di misteri, incertezze e tentativi falliti. Dopo la brillante prova in Spring Breakers, Franco ritrova il suo equilibrio drammatico lontano dalla farsa di The Interview, dimostrando di saper orientare il suo sorriso verso una resa emotiva efficace e coinvolgente. Accanto a lui, gli altri protagonisti reggono il livello non tanto per interpretazioni epocali, quanto in virtù di performance appropriate e ben circostanziate nella coerenza seriale, finanche nelle sue discrepanze temporali. James Franco colpisce ancora, è il caso di dirlo, assicurando la completa riuscita della serie, comunque retta da una sceneggiatura (e un soggetto) non sempre esaustiva ma sicuramente accattivante e ben ritmata (il marchio di fabbrica King è evidente). 22.11.63 era uno dei titoli più attesi della stagione seriale 2016 ed è arrivato sugli schermi con decisione e sicurezza, forte di un risultato garantito in partenza e che certamente non ha deluso, grazie soprattutto a un cast assolutamente all’altezza e guidato da un ottimo protagonista.
22.11.63 [11.22.63, USA 2016] IDEATORE Bridget Carpenter (dall’omonimo romanzo di Stephen King).
CAST James Franco, Sarah Gadon, Chris Cooper, George McKay, Daniel Webber.
Thriller, durata 55 minuti (puntata), miniserie tv.