Graphic Noir
All’età di 86 anni, il grande vignettista Jules Feiffer inaugura una nuova primavera della sua carriera esordendo nella graphic novel con Kill My Mother, omaggio al cinema e alla letteratura noir. Come la tradizione in questione pretende, le atmosfere sono torbide, la trama complicata, i dietro le quinte della Mecca del cinema (naturalmente, Hollywood) loschi e i protagonisti nascondono, chi più e chi meno, segreti, ambiguità e sorprese.
Feiffer, di suo, aggiunge l’ironia distaccata e laconica già tipica delle sue celebri vignette e guarda al magistero del suo (e all’incirca di tutti) maestro Will Eisner. La vicenda è ambientata in due fasi temporali ben distinte: la prima nel 1933, quando si introducono i personaggi e si seminano dubbi e suspense, e la seconda dieci anni dopo, quando i colpi di scena risolvono ciò che è rimasto sospeso nel decennio trascorso ed emergono definitivamente le eredità del passato. Protagoniste sono cinque donne, tra loro diversissime ma tutte in qualche modo alla ricerca di una catarsi e di risolvere rapporti che hanno lasciato strascichi sempre più insopportabili. Gli uomini, che siano detective privati dediti al bourbon, scagnozzi violenti, poliziotti scomparsi, accompagnatori umiliati o attori imbelli, rimangono ai margini, sfruttati, scherniti, inutili e talvolta dannosi. La forte valenza femminile è una delle caratteristiche più interessanti di Kill My Mother, soprattutto perché è l’aspetto in cui il gioco dell’autore sugli stereotipi del genere si fa più stratificato, variando sugli archetipi della femme fatale (pure presente) e dell’indifesa vittima sacrificale. Feiffer si inserisce quindi nel mondo della graphic novel mettendo in mostra il talento del vecchio maestro che si cimenta con un modo a lui inedito di concepire la sua arte, e realizza un’opera che non mette in discussione la sua grandezza e la sua maestria. Lo dimostrano, per esempio, l’inserimento del suo tipico tratto nei personaggi – l’inconfondibile “silhouette” tratteggiata, allungata e un po’ indefinita – in un contesto grafico più complesso e il gioco con i chiaroscuri. Kill My Mother è però anche e soprattutto un esercizio di stile; spesso straordinario e sicuramente divertente, affascinante e coinvolgente, ma comunque un esercizio di stile che, dietro l’omaggio e la maestria grafica, non regala molto di più. Niente di grave, intendiamoci; la lettura è ad ogni modo assolutamente consigliata. Basta non aspettarsi una pietra miliare e gridare al capolavoro. Definizione che, del resto, Jules Feiffer può vantare di aver conquistato più volte nella sua lunga carriera, come vignettista e come sceneggiatore (sue, ricordiamolo, le sceneggiature di Conoscenza carnale e di Piccoli omicidi).
Kill My Mother [Kill My Mother: A Graphic Novel, USA 2014] AUTORE Jules Feiffer.
TESTO e DISEGNI Jules Feiffer. EDIZIONI Rizzoli Lizard.
Graphic novel, b/n, 156 pagine.