Dream team tardo romantico
La compagnia è separata e sempre più lontana. Così avevamo lasciato il gruppo di protagonisti dopo lo scontro con Evelyn Poole nella seconda stagione, vittoriosi sì, ma tutti con delle cicatrici indelebili.
Vanessa Ives è caduta in depressione, isolata dal mondo rimane completamente in balia delle forze oscure che vogliono soggiogarla. Adesso che non può più fare affidamento sulla protezione del gruppo, i demoni che vogliono possederla si svelano apertamente, chi vuole ghermirla nello spirito (Lucifero) e chi nel corpo (Dracula). Troverà riparo per indagare su sé stessa nella psicoanalisi, in un connubio tra scienza e fede. Attorno a Ethan Carter, estradato negli Stati Uniti e in attesa della forca, cresce una caccia all’uomo nel deserto texano che vede coinvolti oltre ai federali, gli uomini di suo padre e Sir Malcom, intenzionato a salvarlo assieme al padre adottivo pellerossa di Ethan. Il tutto mentre quest’ultimo abbraccia sempre più la sua condizione infernale di mannaro. Viktor Frankestein, afflitto nello spirito dalle pene d’amore, contribuisce nelle ricerche scientifiche del collega e amico Dr. Jekyll, alla creazione di un anestetico per dei casi di una rabbiosa follia per alcuni pazienti dei manicomi. Se Frankestein sembra essersi smarrito, lo stesso non si può dire delle sue creature, John Claire sempre più vicino a scoprire chi era nella vita prima della morte, e Lily, inestricabilmente legata a Dorian Gray, è dedita a creare un movimento di sanguinarie suffragette. La terza stagione di Penny Dreadful mostra alcune piccole rotture con il resto della serie: se narrativamente, come si diceva in precedenza, il gruppo viene separato per sprofondare nei demoni di ciascuno, stilisticamente l’ambientazione si distacca in parte dall’assolo della Londra vittoriana per aprirsi al deserto statunitense in un ibrido inconsueto tra gotico e western, trovando lo stesso una sintesi mai del tutto dicotomica. Questa terza stagione mantiene l’elaborata e pomposa scrittura tardo romantica come cardine narrativo, ma rovescia la medaglia, raccontando allo stesso modo le problematiche di un gruppo di personaggi celebri alle prese con i propri conflitti interiori. Ora che sono separati rimane allo stesso modo la solitudine, ma con la differenza che essa è effettiva, e non più risaltata da un gruppo di singolarità unitesi. L’introduzione di altri tre personaggi iconici nella letteratura sette e ottocentesca, come Dracula, Dr. Jekyll e la protagonista sadiana Justine, porta tutto in questa direzione, la singolarità e la fama dei protagonisti conduce verso una maggiore introspezione dell’essere diverso in un universo diegetico che, per quanto possa essere derivato di quello letterario fantastico, ha difficoltà ad accettare l’alterità e il male come luogo di più regni spirituali di diversa origine. Questa terza stagione di fatto aggiunge schegge di realtà al contesto − le suffragette e la psicoanalisi − che porta una sintesi equilibrata tra fantastico e reale, che era stato punto cardine anche nelle passate stagioni partendo dalla sontuosa scenografia. Penny Dreadful mette altra carne al fuoco ma altresì trova la propria coerenza nell’introspezione, mantenendo l’equilibrio delle scorse stagioni, abbracciando il genere principalmente per essere ambiente spettatorialmente allusivo ma coerente nel suo dream team di personaggi fantastici.
Penny Dreadful [id., USA 2014 – in corso] IDEATORE John Logan.
CAST Eva Green, Josh Hartnett, Timothy Dalton, Rory Kinnear.
Horror, durata 55 minuti (episodio), stagione 3.