VENEZIA CLASSICI
“Era un posto importante quando erano vivi”
Il posto in questione è il centro commerciale, tempio della società dei consumi, in cui si riversano centinaia, se non migliaia, di zombi nel secondo capitolo della tetralogia di George A. Romero: Zombi – pessimo titolo per l’edizione italiana – uscito esattamente dieci anni dopo il rivoluzionario La notte dei morti viventi.
I morti viventi hanno ormai invaso tutte le grandi città mentre i vivi cercano di sopravvivere come possibile. Gli scienziati non sono in grado di trovare soluzioni al problema e l’umanità, a quanto pare, non sa far fronte comune contro il pericolo. Tre uomini e una donna fuggono in elicottero da Philadelphia e si barricano in un centro commerciale infestato dagli zombi. Forse meno affascinante e inquietante del capitolo precedente ma indubbiamente più politicizzato e ironico, Zombi sferra una delle più feroci critiche verso la società contemporanea. I morti viventi di Romero – cui si deve la paternità nell’accezione impostasi dal New Horror in poi – diventano la metafora del consumismo: sono esseri inebetiti ma pericolosissimi, soprattutto se in vasti gruppi, e, poiché affamati di carne umana, sono in grado di contagiare l’intera umanità proprio come la smania del consumismo ha contagiato la nostra società. Essi, proprio come i vivi, tornano nel loro luogo prediletto: quel centro commerciale in cui passavano ore e ore, se non giorni, della loro vita accecati da tutta quell’abbondanza di merci e prodotti, spesso inutili, di cui non potevano più fare a meno. Ma il paradosso si raggiunge quando i quattro sopravvissuti, stabilitisi nel centro commerciale, non si limitano alla ricerca di solo cibo e oggetti utili ma s’impossessano di quanto più inutile si possa trovare. Liberato l’interno del centro commerciale dagli zombi, costruiscono un loro idilliaco microcosmo iniziando a vivere come se nulla fosse accaduto: cene al lume di candela, shopping nei negozi, partite ai videogame, ecc. Il consumismo non risparmia né vivi né morti. Il sogno finisce nel momento in cui un gruppo di sciacalli fa irruzione nel centro commerciale per far razzia di ogni cosa, non curante del fatto che tutta quella merce a nulla serve in un contesto apocalittico – il denaro, ad esempio, è ormai carta straccia eppure per i vivi è ancora importante in quanto pilastro su cui si fonda la società. Nessuna mediazione, né tantomeno alleanza, è possibile tra i due gruppi di superstiti: la guerriglia che ne deriva segna la totale sconfitta dell’umanità e l’eterna incapacità nel difendersi assieme dal pericolo comune. Vien da chiedersi, infine, chi sia davvero il nemico tra gli zombi e gli esseri umani.
Zombi [Dawn of the Dead, USA 1978] REGIA George A. Romero.
CAST David Emge, Ken Foree, Scott H. Reiniger, Gaylen Ross, Tom Savini.
SCENEGGIATURA George A. Romero. FOTOGRAFIA Michael Gornick. MUSICHE Goblin, Dario Argento.
Horror, durata 116 minuti.