C’era una volta
Masterminds – I geni della truffa è un passo falso per Jared Hess. In Napoleon Dynamite il regista-sceneggiatore aveva infatti composto un ritratto significativo e cult di personaggi inadeguati e fuori sincrono, raccontando il disagio con uno stile e una narrazione a sketch ispirate allo straniamento tipico di molte strisce a fumetti (Monty di Jim Meddick, per esempio) e cogliendo tra le righe lo smarrimento intimo e sentimentale di discreta parte delle nostre generazioni, mentre nell’esilarante Super Nacho ha trasportato queste tematiche in una cornice più dichiaratamente demenziale.
Ne I geni della truffa si adagia invece sul letto solo all’apparenza sicuro di una comicità risaputa, stantia e poco efficace, raramente divertente e anche in questi sporadici casi mai originale. La storia vede Zach Galifianakis nel suo ormai classico ruolo dell’ingenuo un po’ tonto e un po’ folle dal cuore buono; il suo personaggio, una guardia giurata di un deposito valori, viene invischiato nel progetto di una rapina dalla sua ex-collega e oggetto dei suoi desideri (Kristen Wiig). Il colpo gobbo e milionario, nonostante la goffaggine del protagonista, va a buon fine e il nostro è pronto ad emigrare in Messico aspettando con ansia il ricongiungimento con l’amata, in realtà pedina nelle mani di un piccolo e cialtrone boss di quartiere (Owen Wilson). Il film, ispirato ad un personaggio realmente esistito e ad una storia vera, cerca di unire la comicità fisica e scatologica del filone inaugurato da Una notte da leoni con quella altrettanto demenziale ma più vicina alla commedia sentimentale della (ormai) tradizione dei fratelli Farrelly; fallendo abbastanza miseramente, nonostante i primissimi minuti, i più divertenti, lasciassero qualche speranza di assistere ad uno dei ritratti di disagiati a cui Hess ci ha abituato. Anche le ricorrenti volgarità e non acquistano mai un senso, che sia provocatorio o di dichiarata messa in discussione del buon gusto, ma paiono come appigli per chi non sa che pesci pigliare per far scatenare la risata. Non ci sarebbe molto da dire sul film oltre al fatto che non faccia ridere, ma forse può essere occasione per alcune considerazioni più generali sullo stato dell comicità made in USA. La prima è la conferma che Galifianakis non ha il phisique du role per reggere da solo un film intero. La seconda è la conferma dell’esaurimento della spinta propulsiva del neodemenziale statunitense di fine anni ’90 e d’inizio anni 2000, inteso nelle sue varie declinazioni (e già analizzato su queste pagine), che fossero quelle dissacranti dei Farrelly, quelle apparentemente più tradizionali ma altrettanto cattive di molti film del “Frat Pack” o quelle più intimiste e amare del clan Apatow.
Masterminds – I geni della truffa [Masterminds, USA 2016] REGIA Jared Hess.
CAST Zach Galifianakis, Kristen Wiig, Owen Wilson, Jason Sudeikis, Kate McKinnon.
SCENEGGIATURA Emily Spivey, Jody Hill, Danny McBride, Chris Bowman, Hubbel Palmer. FOTOGRAFIA Erik Wilson. MUSICHE Geoff Zanelli.
Commedia/Azione, durata 94 minuti.