Il personale è politico
Fresca di tre candidature ai prossimi Golden Globe, The Crown è la serie Netflix sui primi anni del regno di Elisabetta II, salita al trono nel 1952 a soli venticinque anni dopo la prematura scomparsa del padre re Giorgio VI. L’opera racconta i rapporti della sovrana con i familiari, i consiglieri e il governo, all’epoca guidato dall’anziano e conservatore Winston Churchill.
Un periodo ricostruito in modo attento e mai favolistico, proprio come ci si poteva aspettare dall’ideatore Peter Morgan, che già nella sua sceneggiatura di The Queen – La regina aveva ben descritto le sfaccettature politiche e simboliche della monarchia britannica del XX secolo, qui esaminate con una profondità e un acume ancor maggiori. E in fondo, già la Crown (la Corona) del titolo indica che il vero intento della serie non è tanto quello di raccontare le vicende private dei regnanti, ma piuttosto quello di riflettere sul significato e sulle funzioni della monarchia costituzionale inglese, sui suoi rituali, sul suo rapporto con le altre istituzioni (i media, il governo, la chiesa), oltre che sul conflitto tra i suoi principi tradizionali e i cambiamenti etici e geopolitici avvenuti nel Novecento. Infatti, nei dieci episodi di questa prima stagione le storie sentimentali dei personaggi non solo vengono narrate con toni mai eccessivi e quasi senza empatia, ma – soprattutto – sono costantemente relazionate con le loro implicazioni pubbliche, tanto da poter affermare che qui per i protagonisti il personale è politico. E anche se può sembrare paradossale riesumare uno slogan della sinistra anni ’70 per descrivere Buckingham Palace e dintorni, è in realtà proprio quello che accade ai personaggi, le cui azioni più intime e private sono esaminate e influenzate dalle altre istituzioni, in quanto assumono una valenza simbolica riguardante l’intero Paese. Una carica metaforica espressa anche dalla suggestiva fotografia e dai suoi fasci di luce, i quali non donano ai protagonisti un’aurea mistica o di predestinazione, ma sottolineano piuttosto quanto questi siano portatori loro malgrado delle tradizioni e dei valori di uno Stato e di una Nazione. Valori che nel corso della serie Elizabeth imparerà a incarnare con tenacia ma con poco carisma, dimostrando di essere una ragazza dal carattere forte ma dalla personalità mite e un po’ anonima, come viene evidenziato anche dall’interpretazione volutamente sottotono di Claire Foy. Una caratterizzazione fredda e poco empatica che conferma ancora una volta quanto in quest’opera conti molto di più l’analisi dell’istituzione monarchica che il racconto melodrammatico e sentimentale dei suoi membri.
The Crown [id., Gran Bretagna/USA 2016] IDEATORE Peter Morgan.
CAST Claire Foy, Matt Smith, Vanessa Kirby, Eileen Atkins, Jeremy Northan, Victoria Hamilton.
Biografico/Storico, durata 54/60 minuti (episodio), stagione 1.